Spettacolo

“Ti amo da morire” in scena
al Filo il 22 e 23 novembre

Lo spettacolo “Ti amo da morire” sarà in scena al Filo questa sera, lunedì 22 novembre, e domani sempre alle 21.00 in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Si tratta di uno spettacolo di e con Alessia Bianchi, Daniele Carrara e Mattia Cabrini della Compagnia dei Piccoli, che sarà ospite della Rassegna Acrobatiche Poetiche organizzata da Alceste Ferrari.

Tre attori su una scena teatrale che ricorda una qualsiasi casa. Lui e Lei: una coppia delle tante. Poi una voce che esprime e racconta i pensieri di lui: quelli non detti perché trattenuti e nascosti. In scena si vede la relazione di una coppia che si ama, che non si ama, che non riesce a dirsi basta e la relazione di un uomo con se stesso che non riesce a cambiare perché solo e chiuso in se stesso (qui il trailer dello spettacolo: https://www.youtube.com/watch?v=qcyfB7YAfY8).

“Il protagonista della nostra storia – spiega Cabrini – è un uomo come tanti, che vive insieme ad una donna come tante. Non hanno nome, solo parole e gesti quotidiani in cui tutti si possono rispecchiare. In scena ci sarà anche un’altra figura, sempre presente, che darà voce a tutto quel mondo sommerso che il protagonista non solo non dice ma che, nel bene e nel male, nega anche a se stesso”.

Quindi aggiunge: “Questo spettacolo nasce da una domanda: come è possibile che in una coppia che condivide la casa, il letto, la tavola, la vita intera, arrivi la violenza? La violenza sulle donne è un fenomeno di cui sentiamo molto parlare, che indubbiamente ci scuote, ma che raramente ci riguarda. È per questo che abbiamo deciso di fermarci e di andare vedere se davvero è così”. “Innanzitutto – spiega ancora -, abbiamo limitato il focus: il nostro soggetto di studi sarebbe stato l’uomo. Già, perché è davvero difficile comprendere ed immaginarsi le ragioni che possono spingere un uomo a sentirsi legittimato ad agire con violenza nei confronti della sua compagna. Ci siamo informati, abbiamo studiato e abbiamo avuto la fortuna di incontrare il CAM, il Centro di Ascolto di Uomini Maltrattanti di Castelleone, in provincia di Cremona, che, grazie alle testimonianze forniteci, ci ha permesso di entrare nell’intimità e nella quotidianità di queste persone”.

Cabrini poi conclude: “Si tratta di un progetto a cui siamo molto legati che indubbiamente ha cambiato il nostro modo di porci davanti a questo fenomeno ed è proprio per questo che il nostro desiderio è che parli un po’ a tutti. Uomini, donne, ma anche giovani”.

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