Schizzi padani: 50 anni di arte
e vita raccontati da Cordani
L’arte cremonese dal Dopoguerra fino all’alba del nuovo secolo raccontata da chi ha potuto conoscere da vicino i suoi protagonisti, già dalla più tenera età. E’ un racconto vivido, pieno di ricordi personali ma anche di notizie su un periodo fulgido della cultura cremonese, quello che offre l’ultimo libro di Tiziana Cordani, “Schizzi Cremonesi – L’arte e gli artisti a Cremona nella seconda metà del Novecento. Un dialogo per non dimenticare”, scritto in forma di dialogo con Fabrizio Lonardi, un volume edito da Fantigrafica con il patrocinio di Comune di Cremona, Fondazione Città di Cremona e Adafa e il sostegno di Net4Market e Cassa Padana, che sarà presentato a palazzo Comunale il prossimo 26 novembre alle ore 16.
Il volume si è sviluppato nel corso di due anni, rallentato ma anche alimentato dalla pausa forzata di tante attività, a causa del Covid.
L’osservatorio privilegiato è quello della cerchia artistica di cui faceva parte il padre di Cordani, Sereno, uno dei grandi della pittura cremonese del secolo scorso. Un entourage sufficientemente frizzante e pieno di personalità diverse da poter offrire una vastissima seria di aneddoti e nel quale spiccano i nomi di Ercole Priori, Mario Coppetti, Egisto Naponi, Dante Ruffini, Giorgio Mori, Iginio Sartori, oltre ai più anziani Mario Biazzi, Renzo Botti, Mario Busini.
Ricordi personali che però si intrecciano con le valutazioni storiche rispetto a quel periodo, con Cremona che conosce in ritardo i grandi movimenti artistici europei e che alla fine degli anni Cinquanta vede nascere la prima associazione di artisti professionisti (Aapc), segnale di un ruolo sociale che i protagonisti di quell’epoca stavano sempre più svolgendo, contribuendo a tante opere pubbliche.
Una variegata riflessione critica si mescola così ai racconti di vita privata, evidenziando i collegamenti artistici tra Cremona e la realtà italiana e straniera contemporanea, in particolare con Milano, Roma, Torino, e tutta l’area del Surrealismo padano.
Il libro è suddiviso in 10 capitoli, ciascuno legato a un periodo storico: anni Sessanta, Settanta, Ottanta e Novanta, quest’ultimo dal titolo che parla da sè, “sull’orlo del baratro”, a significare la visione pessimistica di Cordani sul fare creativo da lì in avanti. Oltre cento le immagini e i documenti, un repertorio in gran parte inedito fatto anche di cartoline autografate, schizzi, caricature, provenienti dall’archivio privato dei due autori, dalle foto di famiglia degli anni Cinquanta a quelle più recenti, oltre naturalmente alle riproduzioni delle opere citate. gb