Ospedale, un team multidisciplinare
per diagnosi e cura tumore al seno
Un team multidisciplinare per studiare e curare i tumori alla mammella, e un reparto di radiologia senologica che sta recuperando la piena efficienza. L’Asst di Cremona risponde con i numeri alle periodiche critiche sulla fuga di personale da Cremona e sulla riduzione di servizi di primaria importanza.
“Il nuovo Piano di organizzazione aziendale dello scorso agosto – afferma il direttore generale Giuseppe Rossi – non a caso ha previsto una Unità Operativa complessa di Patologia mammaria, l’unità operativa di Radiologia senologica e l’unità operativa di Chirurgia senologica. Ciascuna di queste specialità definisce e rafforza il percorso di salute della donna”. Tutte le unità operative agiscono all’interno di un dipartimento aziendale che è da intendere come un “microcosmo ultraspecialistico interconnesso con gli altri dipartimenti. Tradotto in pratica significa una migliore gestione dei casi attraverso piani diagnostici terapeutici assistenziali condivisi e applicati in modo uniforme, ma personalizzati sul singolo paziente. Questo vale sia per l’Ospedale di Cremona sia per l’Ospedale Oglio Po, e per tutte le patologie”.
Ogni martedì pomeriggio, nella sala riunioni del quarto piano dell’Ospedale di Cremona, un team multidisciplinare discute i casi di tumore alla mammella. Partecipano oncologi, chirurghi, senologi, radioterapisti, radiologi, anatomopatologi ginecologi, genetisti e case manager.
“In questo modo”, afferma Rodolfo Passalacqua, direttore del Dipartimento Oncologico, “si integrano sempre di più le competenze: gli oncologi lavorano con tutti gli altri specialisti e si stabilisce chi fa cosa, ma anche come e quando. Il percorso di cura si decide insieme ed è il migliore possibile, perché frutto della somma di diverse competenze a confronto che fa della ricerca continua un comune denominatore”.
Al centro della riorganizzazione della Breast Unit sono l’Unità operativa multidisciplinare di Patologia Mammaria diretto da Daniele Generali e la Radiologia Senologica con a capo Matteo Passamonti, che è anche direttore della Radiologia Oglio Po e Referente PDTA Tumore alla Mammella. “Seguendo le Linee guida europee – affermano – la pianificazione del trattamento per il tumore alla mammella e la sua effettuazione è formulata in ambito multidisciplinare, dove ogni specialista concorre a portare la sua competenza per un trattamento più efficace possibile. I singoli casi vengono discussi dal team ogni settimana. I colloqui successivi che la paziente affronta con i diversi specialisti sono effettuati sulla base delle scelte intraprese dal team. La gestione della multidisciplinarietà è possibile grazie al ruolo fondamentale delle infermiere case manager che diventano un vero e proprio riferimento sia per la persona malata che per i familiari e i caregiver”.
La carenza di personale è un dato di fatto, ma si sta ponendo rimedio: “Come tante altre specializzazioni mediche”, afferma Passamonti, “anche noi risentiamo della cronica carenza di medici. Nel 2020 alcune dottoresse che lavoravano qui hanno compiuto scelte professionali diverse. La criticità è stata affrontata subito. Attualmente insieme a me ci sono due specialiste in formazione: Maria Eugenia Di Sabato e Cecilia Congiotti. Da gennaio 2022 l’équipe sarà nuovamente al completo e operativa al 100%”.
Il focus principale dell’Unità Operativa Multidisciplinare di Patologia Mammaria è legato all’impostazione della terapia medica oncologica secondo le linee guida e dati scientifici più attuali. In particolare, l’attività Oncologica si svolge in regime ambulatoriale, macroattività ambulatoriale ad elevata complessità e degenza ordinaria.
“Presso la nostra unità operativa – afferma generali è inoltre possibile accedere a farmaci sperimentali all’interno di studi clinici approvati dal Comitato Etico della ASST Cremona. Non solo. L’European Society of Breast Cancer Specialists (EUSOMA) ha confermato l’Ospedale di Cremona quale punto di riferimento per la diagnosi e il trattamento del tumore della mammella nel territorio cremonese – conclude Generali. La certificazione EUSOMA garantisce l’esistenza di un percorso senologico completo che sviluppa attività di diagnosi e cura secondo specifici parametri, quali, il numero minimo di casi di patologia maligna trattati per anno, che non deve essere inferiore a 150. È un riconoscimento importante che contraddistingue le strutture senologiche di eccellenza: in Italia – fra pubblico e privato – sono solo 18”.
I RUOLI DI CHIRURGIA, RADIOTERAPIA, ANATOMIA PATOLOGICA – La chirurgia ha visto una riduzione d’attività nel corso del 2020 ma da settembre 2021 ha ripreso a pieno ritmo.
Il nuovo modello organizzativo ha previsto la costituzione di una Unità Operativa Semplice di Senologia all’interno della Chirurgia Generale e questo ha reso possibile realizzare una programmazione più elastica delle sedute operatorie che dalle ordinarie due a settimana possono estendersi a quattro. Questo permette di diminuire le liste d’attesa per gli interventi e di migliorare l’attività ambulatoriale. E’ il direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Gian Luca Baiocchi a illustrare le ultime novità in questo campo: “Oggi, di routine, nella patologia neoplastica viene utilizzata la ricerca del linfonodo sentinella tramite linfoscintigrafia. Con questa tecnica è possibile scoprire se il tumore originato nel seno ha iniziato a diffondersi ad altri organi.
Di recente è stata introdotta una nuova tecnica che consiste nell’utilizzo di un marcatore magnetico per la localizzazione dei tumori non palpabili. Questa metodica permette un’ottima accuratezza nell’identificazione della lesione (anche la più piccola, ossia delle dimensioni di pochi millimetri) e quindi una maggiore precisione a livello chirurgico e un miglior risultato estetico.
Il team è composto oltre che dallo stesso Boiocchi, da tre chirurghi senologi esperti: Sergio Aguggini e Carlo Azzini, entrambi con competenze in diagnostica clinica, gestione multidisciplinare, chirurgica oncologica, oncoplastica e ricostruttiva protesica; e Ignazio Ciliberto con particolare expertise nelle più attuali tecniche di chirurgia protesica.
“Dopo la riduzione imposta dalla pandemia da SARS-Cov2 nel 2020”, precisa Baiocchi, “da settembre 2021 l’attività di diagnostica e terapia delle neoplasie mammarie ha ripreso a pieno ritmo. Sono attivi gli ambulatori di medicazione e approntamento dei piani di cura; è stato ripristinato l’ambulatorio di chirurgia oncoplastica e da ottobre 2021 abbiamo ripreso la chirurgia ricostruttiva ed estetica”.
Altro tassello della cura dei tumori è la radioterapia: “Nell’ambito del trattamento integrato dei tumori mammari e principalmente nel trattamento adiuvante post-chirurgico, la radioterapia riduce la probabilità di ripresa locale di malattia e contribuisce, insieme alle terapie mediche, al miglioramento del tasso di guarigione” afferma Sandro Tonoli (Direttore UO Radioterapia e Medicina Nucleare). “La radioterapia svolge un ruolo importante, assieme alle terapie sistemiche, nel trattamento delle metastasi da carcinoma mammario, riducendo la sintomatologia associata e il rischio di complicanze ad esse associate», precisa Tonoli.
Referenti per la patologia mammaria e ginecologica sono i medici Roberto Derelli e Sarah Brenna. Tutto il personale è coinvolto nel trattamento delle patologie neoplastiche mammarie che rappresentano quasi un terzo dell’attività complessiva del centro. Essenziale è poi la collaborazione con il personale della Unità Operativa di Fisica Sanitaria, diretta da Felicita Luraschi a cui afferiscono tre specialisti in Fisica Medica principalmente dedicati alla radioterapia.
Infine, l’Anatomia Patologica è cruciale nella scelta del percorso terapeutico della donna con neoformazione e/o microcalcificazioni mammarie. L’anatomopatologo definisce la natura della lesione, benigna (es. fibroadenoma) o maligna (carcinoma), sia nella fase di pre-intervento che di post-intervento al fine di permettere all’oncologo di impostare la terapia più corretta per la donna” spiega Marco Ungari (Direttore Anatomia Patologica).
Gli anatomopatologi dedicati alla patologia mammaria insieme a me sono la dottoressa Giuseppina Ferrero (referente per la patologia mammaria) e la dottoressa Elena Varotti”, continua Ungari. “Il numero di esami eseguiti quest’anno è, come prevedibile per la situazione pandemica, inferiore rispetto al 2019, ma in questi ultimi mesi, merito anche della diffusa vaccinazione anti-Covid19, si assiste ad un significativo aumento dell’attività, al fine di soddisfare tutti i bisogni della provincia cremonese. Un esempio per tutti: nel 2019 gli esami bioptici (biopsie) sono stati 566, di cui 358 con diagnosi di malignità. Nei primi 9 mesi del 2021 sono 312, di cui 178 con diagnosi di malignità”.
SCREENING PER TUTTE LE DONNE DAI 45 AI 74 ANNI, SI FA INSIEME ALL’ATS – La Radiologia Senologica si occupa anche dello Screening Mammografico che è un programma gratuito organizzato da Regione Lombardia e dedicato a tutte le donne tra i 45 e di 74 anni di età residenti, per quanto riguarda il nostro territorio, nella Provincia di Cremona e di Mantova. Le donne interessate ricevono una lettera a casa come invito per fare la mammografia con orario e sede di esecuzione. L’organizzazione dello screening è in capo al Centro di Prevenzione Oncologica di ATS Val Padana al quale è possibile rivolgersi per ulteriori informazioni, se non si riceve la lettera o se si decide di modificare l’appuntamento proposto, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.00 al numero verde gratuito 800 584 850.