Cronaca

Mancano le materie prime:
cantieri fermi o in ritardo

La carenza di materie prime rappresenta un problema sempre più grande anche sul territorio cremonese, dove molti lavori rischiano grandi ritardi, o addirittura di fermarsi per un tempo indeterminato.

A lanciare l’allarme è in primo luogo l’amministrazione comunale: opere come la riqualificazione di Sanfelice, ma anche il cantiere per il parcheggio multipiano di via Dante o le arcate di piazza del Comune sono in ritardo proprio per questo motivo. E il tema non è solo quello della mancanza di materiali, ma anche dell’incremento dei costi, che costringe il Comune ad incrementare, e non di poco, gli stanziamenti di bilancio.

Guardando avanti, la situazione potrebbe addirittura peggiorare, soprattutto se si pensa ai grandi progetti di rigenerazione urbana in programma dal prossimo anno, per decine di milioni di euro: in questo caso, infatti, l’esborso potrebbe aumentare di cifre veramente considerevoli.

Ma è anche Ance Cremona ad esprimere una grande preoccupazione, come spiega il presidente Carlo Beltrami: “Vi sono carenze di materiali per ragioni di commercio internazionale, per quanto riguarda i prodotti legati al petrolio e all’acciaio, ma ad essere irreperibili sono anche alcuni prodotti legati al contenimento energetico, in quanto c’è stato un exploit di richieste” sottolinea.

“Per lo stesso motivo, non si trovano più ponteggi, ne a noleggio ne in acquisto: con il bonus 110% si sono avviati tantissimi cantieri e sono venuti a esaurirsi”. Il problema è che i cantieri rischiano di fermarsi, a causa dell’irreperibilità delle materie prime: “Potremmo andare incontro a sospensioni di lavori e ritardi, non solo per le opere pubbliche ma anche per quelle private”.

Insomma, la situazione è tutt’altro che rosea, anche per le stesse imprese, che rischiano di trovarsi con decine di cantieri aperti e senza la possibilità di chiuderli. “Abbiamo chiesto al Governo di aggiornare prezzi per le opere pubbliche, in quanto questi aumenti sono insostenibili per le imprese” sottolinea ancora Beltrami. “Siamo in attesa che il Governo emani un decreto per erogare i ristori sulle differenze di costo: doveva farlo entro il 31 ottobre, ma ancora non si è visto nulla”.

LaBos

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