Cronaca

Museo, il vescovo Napolioni
e Arvedi: "Un sogno che si realizza"

Foto Sessa

“Un antico desiderio dei Vescovi e di tanti cremonesi si compie oggi, con l’inaugurazione del Museo Diocesano”: così il vescovo, mons. Antonio Napolioni, ha commentato l’apertura ufficiale delle sale espositive, nel seminterrato di Palazzo Vescovile. “Il mio carissimo predecessore mons. Lafranconi, con il competente aiuto di mons. Achille Bonazzi, affiancato da mons. Pietro Bonometti e don Andrea Foglia, aveva individuato il piano seminterrato del Palazzo Vescovile come spazio idoneo a tale impegnativa opera, resa possibile dall’intervento convinto e generoso della Fondazione Arvedi Buschini.

Non saremo mai abbastanza grati alla sensibilità e al genio del cav. Giovanni Arvedi che, con la signora Luciana, ha voluto così onorare la memoria dei suoi genitori, e mettere a disposizione della collettività le meravigliose opere della sua collezione privata.

Con l’architetto Giorgio Palù e don Gianluca Gaiardi abbiamo sviluppato il progetto originario, osando quello che ora è lo splendido ingresso al Museo: una scala di luce che, di giorno e di notte, traccerà un percorso dalle radici spirituali più profonde della nostra comunità agli orizzonti di cielo e di futuro che il Signore le schiude lungo il cammino.

Questa scala oggi ci porta alle collezioni e alle grandi opere già collocate, che raccontano di tante zone del nostro territorio diocesano: un fraterno grazie alle comunità che hanno prestato alcuni loro tesori, per far risaltare il valore della comunione ecclesiale. La stessa scala prossimamente ci farà salire ai saloni di rappresentanza dell’episcopio, che verranno restaurati anche con l’importante contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, per ospitare gli arazzi della cattedrale, e le aule didattiche per la formazione di bambini e ragazzi. Si arricchisce così la già imponente offerta culturale e spirituale che, al centro di Cremona, è composta dalla cattedrale e dal battistero, dal Torrazzo (col suo museo verticale) e finalmente dal museo diocesano.

In questi mesi mi gira in testa questa battuta: “la Chiesa fa un museo perché le chiese non diventino musei”. Pregusto infatti l’esperienza contemplativa che, al cuore della nostra città e diocesi, sarà possibile a chi sosterà con fame di bellezza e di verità tra le meraviglie della fede cristiana. Ne sono felice, perché così la casa del vescovo diventa sempre più casa di tutto il popolo di Dio, luogo di annuncio e racconto della fede”.

Grande anche la soddisfazione del cavalier Giovanni Arvedi: “Il museo diocesano è un antico sogno che oggi si realizza” ha detto. “È un grande itinerario di fede, di arte, di cultura, di bellezza che sorprenderà tutti coloro, spero tanti giovani, che ne percorreranno le sale. Con il Museo Diocesano Cremona svela al mondo un altro gioiello del suo inesauribile patrimonio storico e artistico. Un modo sicuramente affascinante per leggere, attraverso le opere esposte, la nostra storia ultra millenaria intessuta di fede, di devozione e di cultura.

E oggi il mio pensiero corre ai miei genitori, al mio Vescovo, alla Chiesa non solo cremonese. È un pensiero di ringraziamento, di fede, di devozione senza riserve con cuore semplice e fiducia nella forza della preghiera. Siamo felici di aver posto le nostre azioni nelle mani misericordiose di nostro Dio e Signore”.

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