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Lockdown non vaccinati, Locatelli: “Non praticabile in Italia”

Il lockdown per non vaccinati non è praticabile in Italia. Il professor Franco Locatelli, coordinatore del Cts e presidente del Consiglio superiore di Sanità, a ‘Mezz’ora in più’ su Rai3 scarta l’ipotesi di misure specifiche per i cittadini non vaccinati contro il coronavirus. “La praticabilità sia in termini concreti e operativi sia per quel che riguarda la compatibilità con i diritti costituzionali sia alquanto problematica, quindi non credo che sia una soluzione in questo momento proponibile nel nostro Paese. Ha magari un suo razionale medico, ma la misura non è considerabile”, dice Locatelli. 

“La situazione in Europa è critica ma l’Italia si distingue in maniera netta: non dobbiamo sottovalutare nessun segnale di allerta ma nemmeno abbandonarci all’allarmismo, perché l’Italia, insieme a Spagna e Portogallo, è la migliore in Europa”, afferma. “A Natale mancano ancora tanti giorni, ma sarà un Natale sicuramente connotato da maggiore socialità”, dice ancora. 

I dati Covid non preoccupano in Italia, ma questa situazione “non è il frutto di una congiuntura astrale, ma di un lavoro importante fatto con le vaccinazioni, non abbandonando le mascherine e anche con il contributo del green pass”.  

Paragonando i dati di ieri con quelli del 6 novembre 2020, ora “abbiamo 6.746 casi ieri, un anno fa ne avevamo quasi 38mila, ieri abbiamo avuto 31 decessi dolorosissimi ma nella stessa giornata dell’anno prima erano 446, abbiamo meno di 400 posti letti occupati nelle terapie intensive a fronte dei 2.500 dell’anno scorso tutto. E’ chiaro che tutto questo è dovuto alla protezione conferita dai vaccini”, spiega. 

Nel confronto con i due paesi dimensionalmente come popolazione simili all’Italia, “noi abbiamo su tutta la popolazione quasi il 78% di vaccinati e siamo 5 punti sopra la Germania e 3 punti e mezzo sopra la Francia”, conclude Locatelli che ribadisce come la “strada maestra” sia quella di continuare a vaccinare. 

Capitolo stato d’emergenza, introdotto dall’ex premier Giuseppe Conte il 31 gennaio 2020 e poi prorogato anche dall’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi. Come previsto dall’articolo 24 del decreto legislativo 1/2008, la durata dello stato d’emergenza nazionale non può superare i dodici mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori dodici mesi. Per questo non è possibile estenderlo oltre gennaio 2022 senza interventi legislativi. “Se il governo, e la decisione è tutta politica”, avesse l’intenzione di prorogare lo stato di emergenza “necessita di provvedimenti normativi-legislativi per poter estenderlo oltre”, ossia servirebbe cambiare la legge. “Sono un cultore di questo tipo di informazioni, ma non se ne è affatto discusso, glielo dico sul mio onore”, dice Locatelli. 

 

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