Cronaca

Uccise la madre al Cambonino
Perizia psichiatrica per Younes

Il giudice Pierpaolo Beluzzi ha disposto la perizia psichiatrica per Younes El Yassire, il 35enne marocchino accusato dell’omicidio della madre Fatna Moukhrif, 54 anni, compiuto lo scorso 23 settembre nella loro abitazione di via Panfilo Nuvolone al civico 4. La perizia sarà affidata agli psichiatri bresciani Giacomo Filippini e Sergio Monchieri ai quali lunedì sarà affidato l’incarico. A loro si affiderà anche l’avvocato Santo Maugeri, difensore del 35enne, nel frattempo trasferito nel carcere di Pavia. “Il mio cliente è ancora in stato confusionario e continua a non ricordare nulla di quanto accaduto”, ha riferito il legale, che aveva già chiesto la perizia psichiatrica. Anche la procura era d’accordo.

L’avvocato Maugeri

“Sono posseduto”, aveva confidato il marocchino al suo avvocato, attribuendo questa condizione all’abbandono della moglie, che nel 2018 lo aveva lasciato tornando in Marocco con il loro figlioletto, scatenando in Younes la depressione, ma anche alla morte del fratello Amine, deceduto nel 2016 dopo essere precipitato da una finestra dello stesso appartamento del quartiere Cambonino.

Dopo la partenza della moglie, il 35enne, ex muratore, era tornato a vivere con i genitori e l’altro fratello, ma con la madre avrebbe avuto rapporti difficili, particolare che però Younes nega, sostenendo di aver sempre avuto buoni rapporti con entrambi i genitori. Per l’accusa, invece, lui avrebbe continuamente chiesto alla madre del denaro, mentre lei lo avrebbe accusato di sperperare la sua pensione di invalidità. Sarebbe questa una delle motivazioni portanti della lite scoppiata tra i due nella tarda mattinata di giovedì. Prima un’accesa discussione, poi le botte e infine le coltellate. La donna, con il volto tumefatto, era stata trovata cadavere dal marito appena rientrato dal lavoro di ambulante al mercato. Younes, in fuga, era stato ritrovato la stessa sera dalla polizia.

Per il giudice, un soggetto “pericoloso”, perchè se lasciato libero potrebbe uccidere ancora o fuggire. Il marocchino ha sì “segnalate manie di persecuzione”, ma è “lucido”, tanto che dopo il delitto della madre, picchiata con violenza e accoltellata più volte al viso e al collo, si è lavato, cambiato, ha spento il telefonino per non farsi rintracciare, ed è scappato con mille euro in tasca, il permesso di soggiorno, la carta di identità e il carica-batterie.

Sara Pizzorni

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