Politica

DDL Zan, sabato in piazza
contro mancata approvazione

Il mondo lgbt cremonese non ci sta e scende in campo contro la mancata approvazione del Ddl Zan: la manifestazione è prevista per sabato 30 ottobre alle 13.30 presso i giardini di Piazza Roma. In campo il Comitato Cremona Pride, Arcigay Cremona “La Rocca” e il Collettivo studentesco il Megafono, che organizzano un flash-mob di protesta.

“La comunità lgbtqia+ di tutto il Paese ancora una volta è stata denigrata e umiliata da una decisione che di fatto ha messo la parola fine alla discussione e all’approvazione del ddl Zan” commentano i promotori. “La legge prevedeva l’estensione delle aggravanti, già presenti nella legge Mancino, anche per gli atti discriminatori e le violenze subite per abilismo, genere, identità di genere e orientamento sessuale.

La scena agghiacciante a cui tutta l’Italia e il mondo intero hanno assistito mercoledì scorso, dopo la votazione al Senato, dei e delle parlamentari di destra esultanti ci indigna e restituisce un’immagine di una classe politica meschina e retrograda che si è opposta fino alla fine all’approvazione del ddl Zan, una legge efficace frutto di un compromesso, che avrebbe reso il nostro Paese più civile, moderno e umano.

Per questo il nostro appello alla massima partecipazione del flash-mob di domani, va a tutta la cittadinanza, alle istituzioni, alle forze politiche, alle associazioni e ai sindacati”.

Il Pd provinciale di Cremona aderisce alla manifestazione: “Dobbiamo purtroppo rilevare – si legge in una nota –  l’incapacità o forse l’inadeguatezza del Senato a seguire le dinamiche evolutive della nostra società. C’è chi dice che forse si doveva mediare di più, ma per mediare serve una interlocuzione seria che è mancata. Probabilmente dobbiamo pensare che chi ha votato contro non riconosca la necessità di una legge che tuteli con più fermezza omosessuali, donne, disabili.

Abbiamo perso una ennesima occasione per essere attuali. La battaglia per la tutela e la promozione dei diritti individuali non è arrestabile e investirà le posizioni oscurantiste che hanno alzato la testa in questo periodo. La scelta dei giardini di piazza Roma non poteva essere migliore, visto che lì sorgeva la chiesa di San Domenico, sede della santa Inquisizione e simbolo delle peggiori posizioni reazionarie che speravamo non tornassero di attualità”.

Solidarietà piena da parte del Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, federazione di Cremona, che aderisce al presidio. “Una legge di civiltà a difesa di persone offese e aggredite per il loro modo di essere e di sentirsi, una legge per promuovere conoscenza e tolleranza: questo era il DDL Zan” commenta. “Non era una legge perfetta, anzi, ma almeno per la prima volta in Italia una legge provava a rimuovere gli ostacoli all’uguaglianza e alla pienezza di cittadinanza per le persone LGBTQ+, compito che la Costituzione affida alla Repubblica fin dall’art 3.

E’ compito della Repubblica laica, democratica e antifascista rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo delle persone e all’uguaglianza sostanziale, attraverso le sue istituzioni, con la forza delle sue leggi e con la volontà di farle rispettare; le istituzioni, il Senato in questo caso, non hanno voluto garantire tutto ciò per meri calcoli politici, accordicchi sotto banco, grettezza, arretratezza culturale e subalternità al Vaticano.

Ma la Repubblica è anche ciascuno di noi e nostro compito è resistere ed opporci alle ingiustizie e lottare per leggi eque e contro ogni sopruso. Il popolo è molto più avanti delle istituzioni che dovrebbero rappresentarlo: lo ha dimostrato in tanti anni di mobilitazione per i diritti della comunità LGBTQ+, lo dimostra nelle decine di piazze organizzate in queste ore sull’onda del disappunto e della rabbia. Lo dimostrano le lotte dei lavoratori degli ospedali pubblici svuotati per arricchire le cliniche private, i lavoratori delle fabbriche in dismissione o che delocalizzano, lo dimostrano i lavoratori della logistica e dello spettacolo, i licenziati con un sms, le famiglie impoverite dalla precarietà del lavoro e colpite dai tagli ai servizi essenziali e dall’aumento di bollette, carburanti e beni di prima necessità, lo dimostrano le rivendicazioni dei giovani dei friday for future.
La Repubblica siamo tutti noi e noi ci siamo e ci saremo”.

Indignata anche la reazione di Sinistra per Cremona Energia Civile, come evidenzia in una nota: “E mentre gli Stati Uniti approvano il c.d. “Passaporto X” che ufficializza il diritto di non indicare alcun genere sul documento di riconoscimento internazionale, la maggioranza dei Senatori italiani festeggia l’affossamento del DDL Zan che avrebbe consentito al nostro paese, una volta nella propria storia, di fare un coraggioso passo in avanti liberandosi da pregiudizi e condizionamenti culturali e religiosi” scrive il consigliere comunale Lapo Pasquetti.

“Il DDL Zan, già frutto di mediazioni con la forze politiche conservatrici del paese, non è apparso sufficientemente annacquato a parte del centrodestra, ma non solo. Fondamentale è stato l’intervento dei franchi tiratori anche del cd centro-sinistra che, coperti dal voto segreto consentito dal Presidente del Senato, hanno potuto tirare l’imboscata.

Pare tuttavia che la maggioranza dei cittadini, a differenza degli eletti, ritenesse giusta e doverosa l’approvazione del DDL Zan ma come sempre accade su questi temi, una certa classe politica che dovrebbe rappresentare tale sentimento, ha dimostrato insensibilità e ubbidienza ad altri stimoli e altri interessi. Non c’è proprio nulla da festeggiare quando si arretra nella tutela dei diritti civili, c’è solo da preoccuparsi”.

 

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