Cronaca

Seconda dose Johnson e Johnson:
interessati quasi 10mila cremonesi

Sono poco meno di 10mila, per l’esattezza 9.383, i cremonesi che hanno ricevuto il vaccino Johnson e Johnson, che ora potrebbero triovarsi nella situazione di dovere effettuare la seconda dose. L’ipotesi è stata contemplata nelle ultime settimane, a fronte di un processo di revisione da parte di Fda, a cui ne seguirà uno dell’Ema.

“J&J è un buon vaccino, ma dopo un po’ di tempo cala la protezione, quindi è corretto pensare che entro il sesto mese andrebbe fatto un richiamo e credo che l’eterologa sia l’opzione giusta”, ha spiegato ieri all’agenzia Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).

“Qualora arrivassero indicazioni sulla possibilità di somministrare una seconda dose con una vaccino a Rna messaggero, si avrebbe il vantaggio di indurre una risposta immunologica anche migliore” ha detto invece Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css).

“Per i vaccinati con Johnson & Johnson l’agenzia regolatoria del farmaco Usa “Fda ha suggerito di fare la seconda dose. Ora è da vedere se fare l’eterologa con un vaccino a mRna, che potrebbe aumentare l’efficacia della protezione, o l’omologa. Ma non creiamo agitazione” ha detto all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano, intervenendo nel dibattito sull’esigenza di una dose ‘booster’. “Quel milione e mezzo di persone che si è vaccinato con J&J – chiarisce l’esperto – deve considerarsi protetto, con una protezione magari un po’ inferiore, almeno questo sembra dai dati ad oggi, però insomma non c’è da allarmarsi. Per loro immaginiamo l’esigenza del richiamo”, con modalità ancora da definire.

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