La Lombardia accelera su ripresa:
pacchetto da 460 mln per imprese
Sono sei i pilastri su cui si fondano le strategie di Regione Lombardia per la ripartenza, con la messa a disposizione di 460 milioni di euro: questo il valore del pacchetto meso in campo per il sostegno alle imprese del territorio regionale. Dai sostegni a chi vuole provare ad aprire un’attività in proprio all’aiuto per le piccole e medie imprese, fino ai confidi destinati al finanziamento delle imprese più grandi, in un’azione che copre un po’ tutto il mondo imprenditoriale e che vuole soprattutto essere d’aiuto a chi più ha sofferto durante le restrizioni dovute alla pandemia.
Come hanno spiegato in conferenza stampa il governatore, Attilio Fontana e l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Guido Guidesi, l’obiettivo è “proseguire lungo la strada intrapresa per uscire da questo periodo tremendo, e di farlo grazie all’impegno di tutti i cittadini Lombardi” ha detto Fontana. “Credo ci siano tutte le condizioni affinché il popolo Lombardo possa continuare a fare della nostra regione la vera locomotiva del paese”.
A illustrare dettagliatamente il pacchetto ha poi pensato Guidesi, evidenziando le misure e le somme messe in campo: Investimenti per la ripresa (19,3 milioni), Bando Si 4.0 2021 (1,7 milioni), Bando nuova impresa (4 milioni di euro), Manifestazione di interesse Arest (75 milioni), Fondo confidiamo nella ripresa (60 milioni di euro), Credito adesso evolution (aumento plafond finanziamenti per 300 milioni di euro).
“In primis abbiamo voluto investire 20 milioni in un pacchetto che riguarda principalmente le attività artigianali, che sono quelle che riescono ad ottenere i benefici della ripresa sempre diversi mesi dopo il comparto manifatturiero” ha spiegato. “Dunque il bando Investimenti per la Ripresa prevederà un contributo a fondo perduto pari al 50%. Si tratta di un secondo bando, in quanto il primo è andato esaurito in brevissimo tempo”.
Il bando Si 4.0 prevede poi un accompagnamento delle imprese in un percorso di rinnovamento della propria attività. Una scelta particolarmente importante è però quella del Bando Nuova Impresa, “dedicato a chi ha aperto la partita Iva dal 27 luglio in poi, con cui sosteniamo finanziariamente l’avvio di nuove attività. Da un lato per sostenere i costi iniziali, come commercialista, notaio e altre spese burocratiche, dall’altro per gli investimenti. Molte sono le persone che non aprono nuove imprese perché faticano ad anticipare i soldi. Così daremo contributi a fondo perduto fino al 50% della spesa ammissibile, pari ad almeno 5mila euro e per un massimo di 10mila” sottolinea Guidesi.
E ancora, c’è la manifestazione di interesse Arest (Accordo di Sviluppo Territoriale), per cui vengono messi a disposizione 75 milioni, “destinati a opere infrastrutturali dei Comuni, da usare per chi fa partnersheep pubblico/privato. Si tratta di una garanzia regionale gratuita che copre il 100% degli importi e fornisce un contributo a fondo perduto del 10%”.
Sempre nell’ambitro dei finanziamenti, c’è il Fondo Confidiamo impresa, un fondo di garanzia da 60 milioni di euro, per i Consorzi fidi lombardi. “E’una misura dedicata a finanziare la piccola e media impresa, fornendo piccoli finanziamenti sia per la liquidità aziendale sia per offire la possibilità di investire” spiega ancora l’assesore. “In un primo step aiutiamo quelle attività che hanno subito maggiormente la pandemia e le chiusure, ma lo scopo finale è di generare un fondo rotativo che possa essere reimmesso nel sistema produttivo lombardo”. Infine c’è la spesa più alta, 300 milioni, per il rifinanziamo dello strumento Credito Adesso Evolution, in capo a FinLombarda, “con cui anche le grandi imprese potranno investire”.
Le misure rientrano in un percorso che si concretizza in tre fasi: emergenza, rilancio e cambiamento, strategia. Inizialmente abbiamo dato un sostegno alle attività che avevano chiuso nel periodo della pandemia. La fase di rilancio e cambiamento “ha portato a quindi a una trasformazione degli strumenti regionali, privilegiando quelli in grado di generare investimenti sul territorio”.
Ma ora bisogna guardare avanti, impostanto strategie per il futuro: per questo “serve mettere in campo un lavoro di confronto con i settori produttivi lombardi, in modo da avere un quadro della situazione, per poi andare a inserire Regione Lombardia nei buchi della filiera: formazione professionale, pacchetti di internazionalizzazione, ecc. Vogliamo portare avanti un rinnovamento culturale, anche allo scopo di fare scelte politico/industriali di grande potenzialità” conclude Guidesi.
Laura Bosio