Contro la tratta di esseri umani:
gli interventi del Comune
Lunedì 18 ottobre ricorre il 15° anniversario dall’istituzione della Giornata Europea contro la “Tratta di esseri umani ad opera della Commissione Europea”. Anche quest’anno il Dipartimento per le Pari Opportunità, la rete nazionale dei Progetti Anti-tratta e il Numero Verde Nazionale in aiuto alle vittime di tratta e/o grave sfruttamento si impegnano nell’organizzare eventi di informazione e sensibilizzazione uniti dal filo conduttore rappresentato dall’hashtag/slogan #liberailtuosogno.
A Cremona, a partire da oggi, venerdì 15 ottobre, resterà esposto sulla facciata di Palazzo Ala Ponzone, in corso Vittorio Emanuele II, un grande striscione con la scritta CREMONA NON TRATTA accompagnata dallo slogan #liberailtuosogno. Un’iniziativa di sensibilizzazione promossa all’interno di “Mettiamo le ali 2.0 – Dall’emersione all’integrazione”, progetto sovra provinciale finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità per la realizzazione di programmi di emersione, assistenza e integrazione sociale a favore di vittime di tratta e grave sfruttamento che intendano sottrarsi alla violenza e ai condizionamenti di soggetti dediti al traffico di persone.
La rete del progetto, che vede la pluriennale adesione del Comune di Cremona, è coordinata da Cooperativa Lule, ed è attiva sul territorio della Provincia di Cremona con azioni di primo contatto con le popolazioni a rischio di sfruttamento volte all’emersione delle possibili vittime di tratta e sfruttamento sessuale e lavorativo, nonché con programmi di protezione sociale all’interno di comunità di accoglienza o attraverso la modalità della presa in carico territoriale.
Dalle più recenti rilevazioni della Cooperativa Lule emerge un parziale mutamento dei soggetti sfruttati rispetto al passato, in particolare con l’aumento di minori stranieri non accompagnati, uomini e ragazzi transessuali in condizione di gravissima marginalità, donne anche giovanissime originarie dai paesi dell’est Europa. I luoghi tradizionali stessi della prostituzione in tempo di pandemia sono quasi scomparsi, ma di fatto i meccanismi dello sfruttamento hanno solo cambiato assetti e modalità, rendendone ancor più difficile il tracciamento da parte degli enti anti-tratta che svolgono un’azione diretta sul territorio.
Le attività sono realizzate, nello specifico, dai partner Cooperativa Lule e Fondazione Somaschi in collaborazione con Fondazione Madre Teresa Gozzoli, Cooperativa Nazareth, Cooperativa Sentiero, Fondazione Sant’Omobono Casa Famiglia, Società Centrale Femminile San Vincenzo, Comunità Focolare Guido Grassi, Coop. Servizi per l’Accoglienza-Comunità educativa Lidia, con l’importante sostegno del Comune di Cremona (Assessorato alle Politiche Sociali), promotore e coordinatore del Tavolo interistituzionale “Endurance”. L’esperienza maturata fino ad oggi ha gettato le basi affinché gli interventi non si riducano a casi isolati e frammentati, ma rappresentino un reale prospettiva di emancipazione, diventando nel tempo una risposta pragmatica di accoglienza che parte dalla domanda di protezione immediata all’inserimento in struttura fino all’istituzione di percorsi di avviamento all’autonomia.
Il Comune di Cremona è inoltre partner del progetto FAMI F.O.R.M.A. “Formazione Opportunità e Risorse per Migranti in Agricoltura” che mira a promuovere l’emersione delle condizioni irregolari di lavoro degli stranieri regolarmente presenti sul territorio, impiegati nel settore agricolo. Il fenomeno dello sfruttamento lavorativo in agricoltura – il caporalato e le agro-mafie in particolare – rappresenta una problematica di forte impatto economico e sociale nel nostro paese, a cui il progetto FORMA fa fronte attraverso la costruzione di relazioni con i beneficiari, la loro informazione e la costruzione di percorsi di rafforzamento delle competenze lavorative.