Fusione in A2A: i soci di Lgh
cercano di pesare nella governance
Cremona, Crema, Pavia e Rovato al lavoro per avere maggior peso nella governance della A2A del futuro.
Dopo la fusione della multiutility con Lgh, sale l’ipotesi di un patto di sindacato allargato, approfondita anche sulle colonne del Sole 24 Ore. Far sentire la propria voce è l’intento dei piccoli azionisti pubblici. Comprendendo le quote di Bergamo e dei comuni bresciani eredi delle azioni A2a derivanti dalla fusione di Aem Milano e Asm Brescia, si raggiungerebbe un valore di circa il 5% della multiutility.
Una fetta del capitale complessivo che potrebbe fare fronte comune e al prossimo rinnovo del Cda puntare alla nomina di un consigliere di minoranza.
Il vero traguardo di Cremona, Crema, Pavia e Rovato sarebbe quello di unire le forze e bussare alle porte di Milano e Brescia, convincendo le due municipalità (che detengono più del 50% di A2A) del valore strategico di un asse che punta a coinvolgere tutti i territori in cui opera l’azienda.