Cronaca

In Ospedale chirurgia anche al sabato
per ridurre le liste d'attesa

All’Ospedale di Cremona le sale operatorie saranno aperte anche al sabato, allo scopo di favorire la ripresa dell’attività ordinaria e ridurre le attese per gli interventi chirurgici programmati, rinviati a causa dell’emergenza Covid-19. Un progetto peculiare per l’Asst di Cremona dedicato ai cittadini del territorio che ha avuto inizio lo scorso 4 settembre e che proseguirà sino al 31 dicembre 2021.

“Grazie ad un finanziamento ad hoc stanziato dalla Regione Lombardia, il progetto prevede l’apertura straordinaria delle sale operatorie nella giornata di sabato con cinque o sei sedute in aggiunta all’attività della settimana” spiega Giuseppe Rossi (Direttore Generale Asst di Cremona).

“Una programmazione frutto di un lavoro collegiale (Direzione Sanitaria, Direzione Medica, Direzione Aziendale delle Professioni Sanitarie, Gestione Operativa, Risorse Umane) che vede il coinvolgimento e la partecipazione di quasi tutte le équipe chirurgiche dell’Ospedale di Cremona.  Questa modalità ci consentirà di effettuare, entro la fine dell’anno, più di 300 interventi”.

“In questa fase in cui gli esiti della Campagna vaccinale anti Covid-19 sono evidenti, è il momento di agire con determinazione sulle conseguenze che la pandemia ha determinato rispetto al normale svolgimento delle attività di cura, sia in ambito diagnostico che terapeutico” aggiunge Rosario Canino (Direttore Sanitario ASST di Cremona). “L’obiettivo del progetto promosso da Regione Lombardia, infatti, è riequilibrare le liste di attesa dell’attività chirurgica (da mesi, concentrata in prevalenza su emergenza e patologie oncologiche maligne) e offrire un servizio che risponda al bisogno reale di tutti i cittadini”.

“Il progetto trova realizzazione grazie all’impegno del personale medico, infermieristico e Oss che ha aderito con entusiasmo all’iniziativa, accordando la propria disponibilità (retribuita) al di fuori dell’orario di servizio” conclude Rossi. “Decisamente molto positivi i feedback ricevuti dai primi pazienti coinvolti”.

Le specialità coinvolte

Ortopedia: sensazione di forte ripresa, ben venga il sabato

“Allo stato attuale la sensazione è di forte ripresa e l’estensione delle sedute operatorie è possibile attingendo al numero di ore libere del personale: quindi se il sabato dev’essere, sabato sia – spiega Erika Maria Viola (Direttore Ortopedia). Gli interventi che pratichiamo sono in prevalenza impianti o revisioni di artroprotesi d’anca o interventi con priorità a 30 o 60 giorni dalla prenotazione. Come équipe abbiamo immediatamente accettato l’iniziativa rimodulando, non senza qualche difficoltà, le nostre attività ordinarie e d’emergenza. La fatica, però, è ampiamente ricompensata dalla soddisfazione dei pazienti, stupiti per la chiamata che ha anticipa di molte settimane l’intervento” – conclude Viola.

Chirurgia Generale, soluzioni e date per tutte le patologie da trattare

“Il coronavirus ha reso difficile l’accesso alle terapie chirurgiche per tutti i pazienti. Anche se va ricordato che per le patologie maligne (a parte i mesi di febbraio e marzo 2020 in cui scoppiò la pandemia e tutti fummo travolti) il sistema sanitario lombardo è stato in grado di far fronte alle necessità dei pazienti – precisa Gianluca Baiocchi (Direttore Chirurgia Generale). Le sedute chirurgiche in giorni inusuali come il sabato, in questa fase storica, risultano utili per favorire la riduzione dei tempi di attesa, in particolare per il trattamento delle patologie oncologiche benigne. Le sedute straordinarie ci consentiranno di incrementare anche il trattamento di ernie e calcoli della colicisti. L’impressione dei pazienti è eccellente, sono contenti perché percepiscono il nostro forzo e la volontà di risolvere il problema. Anche noi sanitari siamo soddisfatti: finalmente possiamo tornare a rispondere alle esigenze dei pazienti con la proposta di soluzioni rapide e date precise.”

Anestesisti, il sabato è un’opportunità. Corsia dedicata per il pre-ricovero

“Per aumentare l’offerta a favore dei pazienti, anche gli anestesisti hanno aderito all’iniziativa per lo svolgimento di interventi programmati poco complessi con breve ospedalizzazione – afferma Enrico Storti (Direttore Anestesia e Terapia Intensiva). Per questo è stata attivata anche una corsia preferenziale dell’attività di pre-ricovero: due giorni a settimana vengono dedicati ai pazienti programmati per il sabato. L’adesione degli operatori è su base volontaria extra orario di servizio a fronte di un incentivo e l’adesione è stata decisamente buona. I pazienti apprezzano molto il servizio: il sabato rappresenta una nuova opportunità e per certi aspetti può risultare più comodo per quegli utenti e/o accompagnatori che lavorano durante la settimana”.

Ginecologia, la salute delle donne al centro

“La Ginecologia ha aderito da subito con favore alla proposta della direzione sanitaria di operare anche al sabato, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa che a causa della pandemia si sono allungati – spiega Aldo Riccardi (Direttore Ostetricia e Ginecologia). Gli interventi chirurgici proposti sono le isterectomie e le isteroscopie la cui non esecuzione comporterebbe un fattore di rischio per la paziente. Tutti i colleghi partecipano al progetto con convinzione e impegno.”

Urologia, con le sedute aggiuntive migliora anche l’attività infrasettimanale

“Abbiamo accolto con favore questa iniziativa perché a causa dell’emergenza pandemica il territorio ha sofferto della inevitabile riduzione degli spazi chirurgici disponibili, in particolar modo per le condizioni di patologia benigna non urgente – Dichiara Fabrizio Verweij (Direttore U.O. Urologia). Implementare gli spazi di accesso per recuperare quanto più rapidamente possibile il ritardo nella loro programmazione, da parte nostra è la risposta più naturale e appropriata. Gli interventi praticati sono in prevalenza legati alla patologia oncologica benigna prostatica e alla chirurgia endoscopica (vescica, prostata e alto apparato urinario). L’attività chirurgica del sabato consente, inoltre, di rimodulare l’attività infra-settimanale e di ottimizzare al meglio le sedute”.

“Stiamo calibrando il sistema per ottenerne la massima efficacia: il carico di lavoro aggiuntivo non grava solo sui chirurghi, questo va detto chiaramente. Quindi un plauso a tutto il personale coinvolto, I feedback dei pazienti è positivo. Alla chiamata reagiscono con stupore per l’opportunità aggiuntiva.
Per chi deve subire un intervento il giorno della settimana non fa differenza”.

Otorinolaringoiatria, così si recupera tempo prezioso per la salute

“A causa del Covid la disponibilità delle sedute operatorie si è ridotta nostro malgrado. Per questo abbiamo aderito con interesse a questa iniziativa: soddisfare le esigenze dei pazienti è la nostra priorità – afferma Luca Pianta (Direttore Otorinolaringoiatria). Durante le sedute del sabato pratichiamo principalmente interventi per la patologia tiroidea (tiroidectomia totale o parziale) e nasale (settoplastica, turbinoplastica, chirurgia endoscopica dei seni paranasali). La chirurgia al sabato è una iniziativa importante che consente di recuperare tempo prezioso per la salute. Il gradimento è sia dei pazienti che dei sanitari”.

Chirurgia Vascolare, esperienza positiva

“Anche la nostra équipe, nel mese di settembre, ha già operato al sabato e l’esperienza è stata positiva – spiega Vittorio Baratta (Direttore Chirurgia Vascolare). Al momento abbiamo praticato principalmente le endoarteriectomie carotidee, ma per i prossimi mesi potremo eseguire qualsiasi tipo di intervento chirurgico vascolare anche nelle sedute straordinarie.”

Per infermieri, strumentisti e Oss, prima di tutto vengono i pazienti

“L’apertura straordinaria delle sale operatorie rappresenta un grande impegno per il personale, ancora provato dal lungo ed intenso impegno e dal coinvolgimento emotivo che il periodo covid ha comportato. Nonostante questo la risposta degli infermieri – sia strumentisti che infermieri di anestesia e OSS – è stata positiva con una buona adesione al progetto” – aggiungono Manuela Denti e Carla Garello (Coordinatrici Sale Operatorie). Far ripartire l’ospedale è rilanciare l’attività chirurgica è anche per noi infermieri molto importante: prima di tutto vengono i pazienti”.

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