Cronaca

Il Comune sospende i 4 vigili
a giudizio per abuso d'ufficio

Il Comune di Cremona ha sospeso i quattro agenti della polizia locale finiti a giudizio con le accuse di abuso d’ufficio e falso ideologico. Lo scorso 15 settembre il gup li aveva rinviati a giudizio. La prima udienza è stata fissata al prossimo 18 gennaio. La sospensione decisa dall’amministrazione è fino al termine del processo di primo grado. Per uno degli episodi contestati lo stesso Comune di Cremona è stato citato come responsabile civile, in quanto i fatti, per i legali di parte civile Alessandro De Nittis e Marco Fantini, “sono stati commessi dagli imputati nello svolgimento delle proprie mansioni lavorative quali agenti in servizio presso il Comune”. Chiesti 60.000 euro di risarcimento.

I vigili sospesi sono Angelo Sorvillo, 33 anni, napoletano, il romagnolo Marco Matteucci, 33 anni, Paolo Villa, 48 anni, di Cremona, e Giacomo Matteo Trimarchi, 35 anni, lodigiano. Gli episodi contestati sarebbero stati commessi tra ottobre e novembre dello scorso anno.

Il solo Sorvillo era già stato sospeso per sei mesi lo scorso febbraio per decisione del gip Pierpaolo Beluzzi. 

Fuori servizio, Sorvillo aveva filmato con il telefonino le auto in sosta vietata davanti ad una scuola materna, compilando i verbali per le sanzioni solo successivamente, una volta rientrato al lavoro. Così facendo, l’agente, che sul cruscotto dei mezzi non lasciava la multa, non dava l’opportunità, come invece vuole il regolamento, di contestare subito il verbale. E questo nonostante i possessori dei mezzi, tutti genitori che erano andati a prendere i loro figli a scuola, fossero presenti al momento delle riprese con il telefonino.

La contestazione di abuso d’ufficio riguarda anche un’altra storia nella quale sono coinvolti anche Villa e Trimarchi: secondo le indagini, il 13 ottobre del 2020, su richiesta di Villa, gli agenti Sorvillo e Trimarchi avrebbero effettuato a titolo personale un accesso abusivo su accertamenti inerenti la residenza del vicino di casa di Villa per agevolare il collega in dispute di vicinato. Una volta all’interno dell’abitazione, Sorvillo aveva gettato a terra i documenti di identità richiesti al vicino che, insospettito dal quel comportamento insolito, aveva filmato l’accaduto. L’agente, inoltre, aveva portato via un mattarello da cucina, omettendo di verbalizzare sia il sequestro che l’attività svolta. Prima di andarsene, aveva anche fatto la multa per divieto di sosta a carico del vicino nonostante la sua auto fosse regolarmente parcheggiata.

Infine il presunto arresto illegale da parte di Angelo Sorvillo e Marco Matteucci. Protagonista una donna che quel giorno, in stato di ebbrezza e dopo un litigio con il compagno, aveva gettato fuori dall’abitazione alcuni attrezzi ed effetti personali dell’uomo. Alla richiesta di fornire le proprie generalità, aveva dato in escandescenze ed era quindi stata fatta stendere a terra, ammanettata e condotta al comando. Secondo l’accusa, il suo comportamento non avrebbe giustificato l’uso delle manette. Agli atti c’è il filmato della bodycam in dotazione ad uno degli agenti dal quale sarebbe emerso che la donna, seppur in stato di alterazione, non aveva tenuto alcun comportamento aggressivo, e, a fronte della richiesta di fornire le sue generalità, aveva indicato il campanello dell’abitazione sul quale c’era scritto il suo cognome senza opporre alcuna resistenza. Per questo episodio il Comune di Cremona è stato citato come responsabile civile.

Sara Pizzorni

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