Cronaca

Esternalizzazione operatori sanitari:
stato di agitazione in ospedale

Già indette due assemblee, una a Cremona, il 28 settembre dalle 12,30 alle 14  e dalle 14,30 alle 16 e un'altra all'Oglio Po, il 4 ottobre stesso orario. Domani in Prefettura si terrà l'incontro "di raffreddamento" tra le parti come prevede la legge e in base all'esito verranno decise le prossime iniziative, fermo restando che allo stato attuale i sindacati non escludono lo sciopero.

Stato di agitazione per gli operatori socio sanitari dell’Asst di Cremona: lo hanno proclamato le categorie della Funzione Pubblica di Cgil Cisl e Uil e il sindacato Nursing UP a seguito della decisione della Asst Cremona di esternalizzare i servizi di supporto assistenziale dei reparti di medicina dell’Ospedale Maggiore e dell’Ospedale Oglio Po.

Già indette due assemblee, una a Cremona, il 28 settembre dalle 12,30 alle 14  e dalle 14,30 alle 16 e un’altra all’Oglio Po, il 4 ottobre stesso orario. Domani in Prefettura si terrà l’incontro “di raffreddamento” tra le parti come prevede la legge e in base all’esito verranno decise le prossime iniziative, fermo restando che allo stato attuale i sindacati non escludono lo sciopero.

Una scelta definita “inaccettabile sia nel metodo sia nel merito. A dispetto della norma contrattuale – affermano i sindacati – alle organizzazioni sindacali non è stata fornita una puntuale informazione preventiva su progettualità e ricadute in termini occupazionali, economici, organizzativi, di sicurezza, ecc. (comportamento indicativo di relazioni sindacali insufficienti) di questa sciagurata scelta. Ed è mancato un confronto compiuto su questi servizi, attività “core” o comunque “strutturali” svolte dalle operatrici e dagli operatori socio sanitari”

“Riteniamo questa privatizzazione gravissima e pericolosa, con il rischio, ad esempio, della commistione di manodopera. Alla Asst che ritiene la propria scelta in linea con gli indirizzi di Regione Lombardia ed a vincoli di budget, replichiamo con il ruolo prezioso svolto dal personale O.S.S., come mostrato anche nell’emergenza pandemica, e con la necessità non di privatizzare e provocare esuberi ma, diversamente, stabilizzare i precari e provvedere a nuove assunzioni per migliorare organizzazione e condizioni di lavoro e la qualità delle prestazioni erogate”.

I sindacati avevano chiesto di indire un bando di concorso per O.S.S, un appello caduto però nel vuoto: “Crediamo che, in quanto pubblica amministrazione, la Asst Cremona, almeno al pari nostro, dovrebbe sostenere l’obiettivo di un servizio pubblico efficiente e di qualità, attraverso un piano strategico condiviso e investimenti in risorse umane, economiche e strumentali. I servizi pubblici vanno rilanciati, innovati e protetti, a partire dalle attività fulcro, quali sono anche quelle svolte da operatrici e operatori socio sanitari. Respingiamo l’idea che, all’interno di uno stesso posto di lavoro, possano esserci lavoratrici e lavoratori di serie A e di serie B, come accade con le esternalizzazioni (di qualunque tipo)”.

“Per uno stesso lavoro debbano esserci stesso stipendio, stesse tutele e stessi diritti. La Asst Cremona ha riconosciuto l’esigenza di potenziare gli organici assistenziali, soprattutto nelle realtà dove la figura dell’O.S.S. è diventata indispensabile. Peccato, poi, che questa ammissione cozzi contro l’incongruenza del ricollocamento delle lavoratrici e lavoratori in esubero esternalizzando il servizio”.

Vista l’assenza di un confronto di merito, ci risulta anche poco chiaro il nesso con cui la Asst lega le esternalizzazioni all’organizzazione del lavoro ed all’assistenza infermieristica. Sia gli organici del personale O.S.S. che di quello infermieristico vanno implementati, e le due professionalità vanno sempre di più e meglio integrate, specie nei contesti a media o alta intensità/complessità di cura. Ma non si possono trascurare i rischi gestionali per cui, in uno stesso servizio, ci sono lavoratrici e lavoratori che rispondono alla Asst (infermieri) e altri alle cooperative sociali o ai privati (O.S.S.)”. gbiagi

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