Cronaca

Mostra a palazzo Fodri per scoprire
le radici della carità cremonese

La famiglia Amidani (cerchia di Sofonisba Anguissola)

Alcune delle opere più rappresentative della collezione artistica di Fondazione Città di Cremona escono per la prima volta dalla sede in Palazzo della Carità per essere esposte a palazzo Fodri, grazie alla collaborazione con la galleria PQV Fine Art di Pietro Quattriglia Venneri. “Le radici della Carità: testimonianze dal passato” è il titolo della mostra che sarà inaugurata giovedi 30 settembre alle 18 in corso Matteotti 15, in apertura della festa annuale della Fondazione che proseguirà con altri importanti eventi fino al 9 ottobre.
La mostra è curata dal critico d’arte Tiziana Cordani, conservatore dei Beni Artistici della Fondazione e dallo stesso Quattriglia Venneri, che la scorsa estate ha stupito Cremona con l’allestimento di “Animal house”, anticipato dalla maxi scultura di “Marta e l’elefante” di Stefano Bombardieri in cortile Federico II.
“Le radici della carità – spiega Tiziana Cordani –  mette in mostra opere di indubbio valore artistico ed altre significative dal punto di visto storico, una piccola parte del grande patrimonio della Fondazione, frutto delle donazioni attraverso i secoli: quadri, sculture, disegni, custoditi solo in piccola parte nella sede di piazza Papa Giovanni XXIII e collocati in musei, palazzi istituzionali, edifici religiosi della provincia e della diocesi”.

Selezionate opere collocabili tra XVII ed il XIX secolo che parlano della carità cremonese, come l'”Elemosina di S.Omobono”, tela del Seicento copia da Giulio Campi, in cui compare un’inedita raffigurazione dello stemma grigiorosso cittadino; oppure la carità incarnata dal patrono d’Italia, il “S. Francesco che riceve le stigmate”. Per passare attraverso i ritratti dei benefattori, il più delle volte anonimi, che hanno nei secoli sostenuto ed arricchito di significato la solidarietà sociale e la carità dei Cremonesi verso i sofferenti e i bisognosi.
Opera della cerchia delle sorelle Anguissola è ad esempio la tela che raffigura la famiglia di Cornelio Amidani, appartenente al periodo giovanile delle pittrici; uno sguardo sul Novecento è invece fornito dalla terracotta di Ettore Denti che ritrae i coniugi Mainardi, famiglia che ha legato il suo nome al centro geriatrico Cremona Solidale. Tornando al secolo precedente, a ricordare il passato austro ungarico di Cremona ci sarà il ritratto di maniera dell’imperatore Giuseppe II. Tra le iconografie più curiose, il “Cristo che versa l’acqua dal costato” di Gabriele Zocchi, e poi ancora uno sguardo sul Novecento con il “Battesimo di Cristo” di Giuseppe Tomé e alcuni disegni mai esposti al pubblico tra cui una rappresentazione a matita di un interno di palazzo Fodri.

La galleria PQV, oltre ad offrire le proprie sale, arricchisce l’esposizione con due opere di artisti che hanno onorato la nostra piccola patria padana: la stessa Sofonisba, con un’opera giovanile degli anni cremonesi  recentemente attribuita da Marco Tanzi, “Madonna con bambino, santa Elisabetta e san Giovannino”, e una tela del Genovesino che raffigura S.Isidoro di Siviglia, il cui culto venne importato a Cremona durante la dominazione spagnola, altra testimonianza di aspetti fondamentali della storia cittadina.

“Questa collaborazione – afferma Pietro Quattriglia Venneri – sancisce a parer mio una volta di più quanto sia fondamentale, dopo questi due anni di crisi, che pubblico e privato tornino a collaborare in maniera virtuosa. L’opportunità che ci viene offerta dal mondo dell’arte rende più facile questo dialogo, come ha dimostrato anche la mostra Animal House. Credo che l’esperienza di Cremona sia un esempio pionieristico e stia tracciando un solco importante anche a livello regionale”.

“La festa di quest’anno ha un filo conduttore ben preciso: portare all’esterno opere d’arte che parlano delle origini della carità cremonese ricordando in questo quale è la nostra missione sociale”, spiega Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona. “Allo stesso tempo vogliamo valorizzare quello ‘scrigno’ che è palazzo Fodri, entrato nel 2011 a far parte del nostro patrimonio, un contenitore di pregio per le opere in mostra”.
“La Fondazione – aggiunge Garoli – lavora per la conservazione di quanto è giunto nei secoli, e tutto quello che ne ricava viene riportato alla città in opere sociali. Ringrazio la galleria PQV che ci mette a disposizione i suoi spazi fino al 10 ottobre. Dopodichè chi volesse dare uno sguardo alla nostra collezione, sarà il benvenuto nella nostra sede di piazza Papa Giovanni XXIII”

GLI ALTRI APPUNTAMENTI
La festa della Fondazione proseguirà sabato 2 ottobre alle 10,30 presso la sede con un bilancio sulle attività svolte e un ringraziamento speciale al più recente dei benefattori il cui nome è stato scolpito in facciata; e alle 17,30 in piazza Roma con un concerto dell’orchestra giovanile Mousiké diretta da Gianluigi Bencivenga.

Sabato 9 ottobre al Museo del Violino, incontro dedicato alle storie parallele della Fondazione cremonese e dell’Ospedale della Pietà di Venezia, protagonista della mostra I violini di Vivaldi e le figlie di Choro” in corso al Museo del Violino. Ne parleranno Uliana Garoli eFausto Cacciatori, Conservatore dell’MdV e, per l’istituto provinciale della Pietà di Venezia, Filippo Battistelli e Deborah Pase.

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