Delitto Cambonino, Younes resta
in carcere: "Lucido e pericoloso"
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Resta in carcere, Younes El Yassire, il 35enne marocchino accusato dell’omicidio della madre Fatna Moukhrif, 54 anni, compiuto giovedì mattina nella loro abitazione di via Panfilo Nuvolone al civico 4. Lo ha deciso il gip Pierpaolo Beluzzi che ha sciolto la riserva dopo l’interrogatorio di garanzia di ieri, venerdì 24 settembre. Il legale della difesa Santo Maugeri aveva chiesto che il 35enne, dal 2001 in cura presso il Centro psicosociale di Cremona, fosse ospitato in una struttura più adeguata alle sue condizioni.
Per il giudice, però, il 35enne è “pericoloso”: potrebbe uccidere ancora o fuggire. Il marocchino ha sì “segnalate manie di persecuzione”, ma è “lucido”, tanto che dopo il delitto della madre, picchiata con violenza e accoltellata più volte al viso e al collo, si è lavato, cambiato, ha spento il telefonino per non farsi rintracciare, ed è scappato con mille euro in tasca, il permesso di soggiorno, la carta di identità, il carica-batterie. Secondo il gip, se lasciato libero, potrebbe fuggire ancora, magari all’estero, in Marocco, il suo paese d’origine.
“L’efferatezza del delitto commesso è indicativa di una eccezionale pericolosità sociale”, si legge nelle sei pagine di motivazione, Ne consegue “un rilevante, concreto, attuale pericolo che l’indagato, se lasciato in libertà, possa commettere altri fatti penalmente rilevanti, con grave pericolo per l’incolumità delle persone, tenuto conto che il movente sembra essere – anche – riconducibile a richieste di denaro non soddisfatte e quindi esercitabile anche verso persone estranee al nucleo familiare”.
Interrogato ieri dal gip, Younes ha sostenuto di non ricordarsi nulla, farneticando di magie dell’ex moglie che nel 2018 lo aveva lasciato, tornando in Marocco con il loro figlioletto. Fermato la sera di giovedì dopo la fuga, il 35enne aveva escoriazioni e ferite sul corpo, il polso e le nocche gonfi e tumefatti. Per gli inquirenti, segni inequivocabili della colluttazione con la madre, mentre per Younes sono “l’effetto della magia a cui era stato sottoposto”.
Sara Pizzorni