Via Chiara Novella: luce pubblica
fuori uso, provvedono i residenti
La strada è al buio perchè la nevicata dello scorso inverno ha abbattuto i cavi di sostegno dell’illuminazione pubblica e da allora nessuno li ha riparati? Nessun problema, ci pensa un residente a illuminare l’incrocio tra via Chiara Novella e via Villa Glori, installando un faretto a led sul balcone di casa propria, che guarda proprio su questo slargo particolarmente buio ora che alle 8 di sera comincia a imbrunire. Una piccola esperienza di cittadinanza attiva, quella che ci racconta Sergio Pirri, volto noto in città per avere gestito per decenni l’edicola di corso Cavour sotto i portici della Galleria, ed ora in pensione.
“Lo scorso inverno – spiega – la nevicata aveva causato la caduta dei cavi che sorreggevano la lampada all’incrocio di queste due vie. Uno dei ganci che sorreggevano i cavi aveva ceduto, danneggiando anche l’intonaco del condominio a cui era attaccato. Da allora tutto è rimasto come prima”. Inutili le telefonate fatte alla Citelum anche da altri residenti.
Un sistema semplice ma tecnologicamente avanzato, quello adottato da Daniele Pirri, che vive al piano di sopra: il faretto può essere attivato manualmente o attraverso un timer dal cellulare ed è impostato per accendere la luce all’imbrunire e spegnerla alle 4 di mattina. “Abbiamo provato varie direzioni – ci spiega – perchè la luce non infastidisse chi arriva da via Chiara Novella. Con il buio questa zona non è simpatica, c’è stata un’aggressione questa estate. Il faretto non sarà il massimo, ma è sempre meglio di niente. Crediamo che questo possa essere utile sia per i passanti sia per i residenti”.
“E’ una vergogna che nessuno sia ancora venuto a fare la riparazione”, afferma Daniela, un’altra residente: lettere al giornale e l’interessamento di un ex presidente di quartiere, Matteo Tomasoni, non hanno smosso nulla.
Una strada a cavallo tra due quartieri, via Chiara Novella, ma che non ha una rappresentanza e così i cittadini si muovono da soli: non fa parte del Centro, dove esiste un comitato attivo, ma ricade nel perimetro del Castello, che però non ha mai costituito un Comitato.
Sergio chiama questa iniziativa del faretto, pagata di tasca propria, una “collaborazione” con il Comune: “Non voglio polemizzare né con il Comune né con l’azienda”, dice riferendosi alla Citelum, che finora ha ignorato le segnalazioni. Peraltro di cavi buttati giù dalla nevicata ce ne sono anche altri in città, non riparati, come quello in via Jacini, di fronte alla Beata Vergine. gbiagi