Cronaca

Gli studenti del Megafono:
insostenibili i doppi ingressi

Foto di repertorio (Sessa)

Il mondo della scuola torna a farsi sentire e a gridare il proprio “no” ai doppi turni: stavolta è il Collettivo Il Megafono, gruppo di studenti, a scendere in campo, con una lettera aperta indirizzata all’Agenzia dei Trasporti e ad Arriva Italia, ma anche a tutti gli altri attori in campo, in vista del prossimo tavolo organizzato in prefettura, il 28 settembre.

Se già i disagi per chi ogni mattina sale sul pullman e sul treno permangono ormai da tempo, per il Collettivo “la proposta di istituire doppi turni di ingresso per le scuole è inaccettabile da diversi punti di vista, primo tra i quali è proprio l’attacco alla didattica di tutte e tutti: siamo infatti arrivati al punto che non è l’azienda dei trasporti a doversi adattare alle scuole, ma le scuole a dover sottostare alle condizioni di chi gestisce il trasporto pubblico. Che concetto di istruzione deve esserci nella mente dei vertici dell’azienda per partorire una simile proposta?” attaccano gli studenti.

Numerose le ragioni che rendono “la proposta insostenibile”: a partire dalle “difficoltà logistiche: in primo luogo ci viene da chiederci come si potrebbe strutturare la vita scolastica in simili condizioni. Non sono stati diffusi infatti dettagli precisi in merito, e questo già è un dato sufficiente per formulare un giudizio su una proposta che è così assurda che è difficile da concepire. Gli interrogativi e le problematiche sono pressoché infiniti: i pendolari verrebbero divisi dai loro compagni di classe del centro? Nel caso di ingresso alle 10 l’uscita sarebbe prevista alle 15, pertanto la pausa pranzo come e dove verrebbe gestita?

Le nostre scuole hanno problemi strutturali che permettono a mala pena di trovare gli spazi per svolgere le attività curricolari, dove si pensa di allestire delle mense (per di più in tempi di covid)? Chi pagherebbe i pasti? Come verrebbero divisi gli studenti e le studentesse? Le classi si alternerebbero con ingressi alle 8 e alle 10 in base ai giorni? E per quanto riguarda gli orari, andrebbero rifatti da capo? I professori e le professoresse, insieme ai loro studenti e alle loro studentesse, si dovrebbero semplicemente adattare a questo sconvolgimento a scuola avanzata?”.

Tantissimi gli interrogativi sul tema della didattica, ma non meno sono quelli legati alla gestione del tempo libero per i ragazzi, che verrebbe drasticamente ridotto: “l’istituzione di doppi turni implicherebbe lo svolgimento delle lezioni fino al pomeriggio (intorno alle 15) per alcune classi. Questo significa che il pomeriggio, calcolando in media una trentina di minuti per tornare a casa, inizierebbe per gli studenti e le studentesse alle 15:30 senza la possibilità di una pausa” evidenzia ancora l’associazione. “Come potrebbe mai conciliarsi questo con il normale carico di studio e le attività extrascolastiche di cui ognuno e ognuna di noi ha bisogno? Sono tutte sacrificabili per ottemperare alle necessità di un’azienda di trasporti?!”.

A questo si aggiunge un problema psicologico a cui potrebbero andare incontro gli studenti con una simile gestione: “dopo un anno e mezzo di privazione degli spazi e delle occasioni di socialità per gli e le adolescenti, gravemente condizionati a livello psicologico da questa emergenza sanitaria, si pensa bene di ritardare il momento in cui entrano a scuola la mattina (realisticamente le due ore dalle 8 alle 10 le si passerebbero in casa, a dormire o a ripassare per le lezioni/verifiche della giornata) e ridurre le ore libere nel pomeriggio”.

Simili soluzioni, inoltre, secondo gli studenti “non fanno che accentuare le disuguaglianze esistenti tra studenti e studentesse residenti in città e in campagna o in periferia”. In sostanza, se per i residenti del centro i problemi non si pongono, “i disagi ricadranno sui pendolari che purtroppo vivono lontani dalle scuol”e”. A fronte di questo, continua la lettera, “sarebbe bene ricordare ad Arriva che il ruolo che svolge è pubblico, e pertanto eminentemente sociale, che lavori per appianare e non per accettare e rafforzare le disuguaglianze”.

A fronte di tutto questo, gli studenti del Collettivo gridano un “no” convinto ad una soluzione di questo tipo: “Non accetteremo assunzioni di responsabilità a posteriori, non accetteremo disillusi discorsi sull’assenza di un’alternativa e non accetteremo infine risposte che chiedano a noi, dopo tutte queste critiche, di offrire una soluzione” si legge nella missiva. “Abbiamo denunciato la situazione trasporti fin dallo scorso autunno, abbiamo portato esempi virtuosi di implementazione della flotta di trasporto pubblico individuando in essi una possibile soluzione”. Quindi, la lettera si chiude con un attacco finale, rivolto al mondo istituzionale, ma soprattutto all’Agenzia per il Trasporto e ad Arriva: “Avete avuto mesi a disposizione per trovare una soluzione, possibilità di tavoli di mediazione, opportunità di trovare i fondi che non volete proprio tirare fuori. Ora basta. Trovate una soluzione che non sia assurda e insostenibile. Assumetevi e onorate il vostro ruolo sociale. O ammettete la vostra totale ed inadeguata incapacità a gestire la situazione ed agite di conseguenza. Non accetteremo doppi turni”. lb

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