Ambiente

Ad agosto un solo millilitro
d'acqua sul bacino del Po

La prima metà di Settembre non ha portato novità rilevanti nel bacino del Po sul fronte climatico, la situazione generale di stress idrico diffuso già evidenziata ad Agosto perdura senza inversioni decise di tendenza. Dall’inizio del mese le precipitazioni sono state infatti quasi del tutto inesistenti o comunque non significative visti i livelli registrati, drasticamente scarsi o addirittura nulli: in media, nell’area considerata, è caduta un solo millilitro di acqua.

E’ l’Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTE a diffondere i dati di un’estate mai così arida, almeno dal 1961, con gran parte della Lombardia “in condizioni di progressivo peggioramento, dove le piogge di Luglio e serbatoi colmi già da inizio stagione hanno garantito un ‘estate sostanzialmente tranquilla sia alle colture tipiche locali che agli habitat naturali del territorio.
L’area a Sud del Po invece, in costante sofferenza per tutto il periodo estivo, con zone di forte criticità a macchia di leopardo, ha ulteriormente patito le alte temperature registrate nell’ultimo mese e la pressoché totale assenza di precipitazioni significative ormai assenti da più di due mesi, hanno reso il territorio del tutto arido.
I livelli idrometrici dei grandi laghi sono in linea con l’andamento stagionale e vedono un graduale abbassamento per garantire un volume di laminazione in previsione delle consuete piogge autunnali”.
“Oltre alla scarsità evidente di precipitazioni nelle prime due settimane di Settembre  – aggiunge l’Autorità – va sottolineato che, se il trend fosse confermato anche per il resto dei giorni del mese, quindi con assenza di ulteriori piogge consistenti, ci troveremmo ad affrontare uno dei Settembre più secchi di sempre, tuttavia la forte variabilità del mese fa sperare in un aumento delle precipitazioni a lungo termin”.

“In queste condizioni penalizzanti in continuo mutamento – ha evidenziato il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po- MiTE – è chiaro che la nuova normativa comunitaria che l’Unione Europea ha deciso di introdurre a breve e che prevede misure ancor più stringenti riguardo ai deflussi ecologici (pur ponendosi importanti obiettivi sotto l’aspetto della conservazione dell’ecosistema acquatico e degli utilizzi), va rivista in tempo utile. Serve un calcolo “ad hoc” per ogni area geografica che tenga conto delle medie reali e delle condizioni locali; è comprensibile che Italia, Spagna o Grecia non possano e non debbano essere comparate a Danimarca o Olanda, presentando condizioni climatiche e ambientali completamente differenti. Sotto questo profilo, non trascurabile in prospettiva, occorre agire prima che sia tardi”.

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