Cronaca

Lgh-A2A, Siboni: "In Aem passaggio
formale". Smontata querelle newco

Il Cda e i revisori di Aem rinnovati qualche mese fa

Con la consegna ad Aem del parere obbligatorio redatto dalla KPMG sulla congruità dei valori di concambio, si aggiunge un altro passaggio indispensabile per la fusione di Lgh in A2A. Oggi il Cda della municipalizzata cremonese  approverà il progetto già previsto fin dal 2016 (avvio della partnership Lgh-A2A) e le cui linee di indirizzo erano state votate dal consiglio comuale di Cremona all’inizio dell’estate. Linee portate nell’assemblea di Aem dal sindaco Galimberti e quindi recepite dal Cda.

“Quello che faremo oggi è un passaggio formale”, afferma il presidente di Aem Massimo Siboni. “Il Cda di Aem non decide niente: dà corso a un mandato che gli è stato affidato, e che necessita di alcuni passaggi formali. Il consiglio comunale di Cremona ci ha detto chiaramente di andare avanti con l’operazione di fusione, se non fossero emersi elementi nuovi. Questo è tutto”.

Veramente, c’è stata la sentenza del Consiglio di Stato su Seregno, che Forza Italia e Movimento 5 Stelle indicano come elemento di debolezza anche per il caso cremonese. “Sono due operazioni analoghe ma non identiche”, afferma ancora Siboni. “Là c’è stato un aumento di capitale, qui una vendita di azioni ad un prezzo che è stato giudicato congruo da un consulente esterno; là viene contestata l’infungibilità dell’operazione, mentre da noi è stata pienamente riconosciuta; a Seregno è stato fatto più di un ricorso al Tar, da parte di consiglieri comunali e delle aziende escluse, qui no”. Quanto alla minaccia di un danno patrimoniale su cui insistono i pentastellati, “guardiamo ai valori della partecipazione di Lgh in A2a”, afferma ancora Siboni, “che sono praticamente raddoppiati rispetto ai valori precedenti la partnership. Sul piano pratico non cambierà niente. Con la fusione sparisce Lgh Holding, ma non le società operative che forniscono i servizi, come Linea Green, o Linea Gestioni”.

Nelle ultime ore, un altro attacco alla fusione è stato inferto da Fratelli d’Italia (Ventura, Grignani, Arena) che ha ripreso un articolo apparso sul Giornale di Brescia sulla costituzione da parte di A2A di una new.co con la francese Ardian, ripresa da Fratelli d’Italia Cremona (leggi qui: Operazione finanziaria di A2A? Vigileremo attentamente).

“Credo che la notizia della new.co risalga ad oltre un anno fa; probabilmente ora sta diventando effettiva. Chiediamoci che azienda è Ardian, un fondo di investimento che non ha come scopo la gestione di aziende. Io dò una lettura completamente diversa, per quanto non sia dentro al Cda di A2A.  Nella new.co si mettono insieme un partner finanziario e un partner industriale, il fondo mette dentro 1,5 miliardi, A2A gli impianti e la newco è a governo A2a. Quello che vedo io è un soggetto che fa operazioni finanziarie per sviluppare le capacità industriali del partner, un partner che intende essere attore nel piano di svuluppo del Pnrr”.

I prossimi passaggi saranno quelli nelle assemblee dei due partner, Lgh e A2A, che dovranno recepire gli atti formali dei rispettivi soci, prevedibilmente entro la prima metà di ottobre. L’effettività della fusione sarà probabilmente dal 1 gennaio prossimo.

Giuliana Biagi

 

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