Fiere Zootecniche dal 26 al 28
novembre: mostra e asta bovina
La migliore selezione di vacche da latte iscritte da tutta Europa per un confronto internazionale saranno le protagoniste della Mostra Zootecnica dal 26 al 28 novembre e dell’Asta bovina Internazionale il 26 novembre in occasione delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona 2021.
Le iniziative presentate ieri durante un incontro con il mondo allevatoriale rappresentano il ritorno in presenza in grande stile della filiera zootecnica da reddito e del modello produttivo italiano.
Durante l’incontro i vertici e lo staff di Cremonafiere hanno ascoltato gli allevatori presenti ed hanno presentato le iniziative in programma per l’evento di novembre. La fiera sarà composta dalla parte espositiva con le migliori aziende dell’agro-zootecnica, dalla mostra zootecnica con la competizione di animali internazionali e nazionali delle razze, Holstein, Red Hosltein, Jersey, Bruna, e dall’asta bovina che avrà un carattere innovativo mai visto in Italia.
“Un atteso ritorno di appuntamenti fondamentali durante i quali business e passione degli allevatori mostrano il grande impegno per la qualità” spiega Roberto Biloni, presidente di CremonaFiere. “Per noi è una scelta di vicinanza e di ascolto del mondo degli allevatori rafforzata da un rapporto ancora più diretto nato durante la Special Edition 2020 della Fiera: la dimostrazione concreta del nostro impegno a svolgere il ruolo di hub centrale nella promozione dell’agro-zootecnia”.
Questi eventi coniugheranno la necessità di rappresentare il modello produttivo italiano, trovare le soluzioni tecniche per l’allevamento, mostrare la visione strategica del futuro del settore, ma anche, da quest’anno, la valorizzazione di filiera verso il consumatore. Quest’ultimo aspetto si rivela particolarmente importante ed è stato molto apprezzato dagli allevatori che necessitano di far conoscere al consumatore l’eccellenza, la sicurezza e la sostenibilità delle produzioni agro-zootecniche, che è la necessità dell’intera filiera. Cremonafiere dunque fornirà visione sul futuro, concretezza di soluzioni tecniche, opportunità d’affari, ma anche sensibilizzazione e informazione al consumatore.
“La Mostra Zootecnica internazionale beneficerà di elementi innovativi da un lato, un’impostazione espositiva degli animali ancora più vicina al pubblico e, dall’altro, un profilo internazionale per garantire uno sguardo sulla migliore genetica europea e raccogliere importanti elementi di valutazione sugli animali grazie alla presenza di un team giudicante di prestigio rappresentato da Callum McKinven (Quebec – Canada) come giudice” illustra Massimo De Bellis, direttore generale di CremonaFiere.
“L’Asta Internazionale in programma il 26 novembre alle 18.00 sarà una vera scoperta, a partire dal nome. Con @Asta European Sale at Cremona abbiamo scelto di puntare su tre pilatri: l’internazionalità rappresentata dai lotti in asta e dal banditore (Glyn Lucas, Irlanda), dalla frubilità dell’asta che sarà a 360°: in presenza e in streaming con la possibilità di acquistare lotti in remoto da tutto il mondo. L’interattività infine sarà valorizzata da una nuova configurazione dello spazio che permetterà di partecipare direttamente come mai prima d’ora come, ad esempio, la possibilità per i compratori presenti di essere partecipare all’asta in un momento che sarà anche di convivialità e networking”. Ma non solo l’asta avrà anche un’attenzione al sociale in cui il ricavato della vendita di alcuni lotti sarà devoluto in beneficenza, ulteriore elemento di riconoscimento di un settore sempre più vicino al consumatore e alla vita comune.
“Trovo di grande respiro la proposta di CremonaFiere che da subito a dimostrato apertura verso tutti gli allevatori e grande attenzione alle nostre esigenze” afferma Riccardo Donini, allevatore. “Questo è l’inizio di un percorso che noi allevatori insieme a Cremonafiere abbiamo coraggiosamente deciso di intraprendere per il bene del nostro settore, che necessita di essere rappresentato e valorizzato sia tecnicamente sia verso il consumatore. Credo che la scelta di devolvere in beneficienza il ricavato di alcuni lotti sia la riprova dell’attenzione che gli allevatori italiani e stranieri hanno per il loro ruolo nella società civile”.