Economia

Terziario lombardo, "segnali
di una decisa ripresa"

I dati di Unioncamere Lombardia, relativi al secondo trimestre 2021, confermano un forte rimbalzo del fatturato sia su base annua sia nel confronto con i trimestri precedenti. Auricchio: "Fondamentale non tornare indietro nel percorso di normalizzazione della situazione sanitaria ed economica"

Gian Domenico Auricchio

Nel terziario lombardo emergono segnali evidenti di ripresa dopo i duri colpi subiti nel corso della crisi: si registra infatti un forte rimbalzo del fatturato su base annua (+29,8% per i servizi e +24,8% per il commercio al dettaglio), quasi fisiologico visto i livelli minimi toccati nel secondo trimestre 2020, ma assumono segno positivo anche le variazioni rispetto al trimestre precedente (+1,7% e +2,1%). E’ quanto emerge dai dati congiunturali del secondo trimestre 2021 per i servizi e il commercio al dettaglio di Unioncamere Lombardia.

“Nel terziario lombardo i segnali di ripresa sono finalmente incoraggianti, anche in quei settori dove le cicatrici lasciate dalla crisi rimangono evidenti – commenta il cremonese Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia -; la fiducia degli imprenditori mostra la volontà di ripartire, ma è importante che non si torni indietro nel percorso di normalizzazione della situazione sanitaria ed economica”.

Riprende il recupero dei livelli di attività che, dopo la ripresa dell’estate 2020, aveva subito una battuta d’arresto per l’arrivo della seconda e terza ondata di contagi. La crescita appare più intensa in alcuni settori, particolarmente quelli maggiormente colpiti dagli effetti dell’emergenza sanitaria. Nel commercio non alimentare segnali decisamente incoraggianti vengono da fatturato, scorte, ordini e occupazione. Prosegue la tendenza positiva dei servizi alle imprese, del commercio all’ingrosso e dei supermercati e minimarket. Per accoglienza, alloggio e ristorazione la ripresa appare invece ancora incerta e i livelli di attività rimangono molto ridotti.

Nei servizi l’indice del fatturato raggiunge quota 96,8, registrando un divario ancora consistente rispetto ai valori del 2019; si conferma inoltre il miglioramento delle aspettative degli imprenditori, con saldi tra previsioni di aumento e diminuzione che evidenziano un ulteriore progresso sia per il fatturato che per l’occupazione, posizionandosi sui livelli massimi degli ultimi anni.

Nel commercio al dettaglio i valori pre-Covid risultano sostanzialmente raggiunti, con un indice del fatturato che tocca quota 88,5; le scorte sono in discesa e le valutazioni sugli ordini ai fornitori tornano in territorio positivo per la prima volta dal 2015. Le aspettative degli imprenditori confermano una prevalenza di previsioni di aumento per fatturato e occupazione e sembrano coerenti con una prosecuzione della fase di crescita.

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