Profughi afghani, molte disponibilità
da famiglie e parrocchie
La macchina dell’accoglienza cremonese lavora in silenzio ma alacremente, per trovarsi pronta a gestire gli arrivi dei primi afghani, previsti per la prossima settimana. Non solo le istituzioni, ma anche i cittadini si stanno rimboccando le maniche, tanto che numerose sono state le disponibilità negli ambienti parrocchiali, anche da parte delle famiglie, ad ospitare chi scappa da una situazione terribile.
Tutte disponibilità che, naturalmente, dovranno essere valutate e verificate, a seconda di quelle che saranno le necessità: “Ora stiamo lavorando per predisporre al meglio la prima accoglienza, dando una disponibilità significativa” spiega don Pier Codazzi, direttore della Caritas di Cremona. “Vogliamo accogliere e farlo bene, ma tutto dipenderà dalle indicazioni della prefettura, attese nei prossimi giorni”.
Per il momento è ancora tutto molto vago, ma il lavoro da fare è molto, non solo per la prima accoglienza, ma anche per le fasi successive, in cui si renderà necessario trovare una sistemazione per famiglie, singole persone, ma anche bambini. Una macchina organizzativa che, sottolinea don Pier, andrà a coinvolgere per quanto possibile anche le realtà del terzo settore.
Laura Bosio