Cronaca

Pasquetti: "Sui tagli degli alberi
in atto una polemica assurda"

foto Sessa

Non ci stanno, le forze della maggioranza del sindaco Galimberti, alla polemica di questi giorni sui tagli delle piante avviati in via Adda, via Boschetto e che proseguiranno secondo un programma già impostato da tempo, dopo che il Comune ha preso visione dei risultato dello studio agronomico sullo stato di salute del verde cittadino depositato lo scorso aprile.

Rimasto senza reazioni il comunicato stampa del Comune di metà giugno, pubblicato dai media cittadini, che annunciava le condizioni di massimo rischio per 133 piante, da questa settimana si sono scatenati i politici (Ventura, FdI; Nolli e Degli Angeli M5S), e soprattutto i commenti sui social.

A loro risponde Lapo Pasquetti, consigliere di Sinistra per Cremona: “assurda polemica”, la definisce, “generata dal taglio di alcuni alberi in via Adda, nel quartiere Po e scopriamo che dopo l’esercito di virologi che ci ha dispensato gratuitamente la vera verità su virus e vaccini, Cremona annovera tra i propri concittadini un altrettanto nutrito stuolo di agronomi e botanici self-made in grado di stabilire lo stato di salute del patrimonio arboreo cittadino standosene comodamente sul divano di casa.
Il taglio anche di un solo albero è certamente un fatto spiacevole, visto lo stato di salute del nostro pianeta e l’importantissimo ruolo che gli alberi svolgono per la sopravvivenza di ogni forma di vita aerobica, compresa la nostra, ma l’assurdità di questa vicenda sta proprio nel fatto che vi sia purtroppo ormai la convinzione che chi amministra, e non solo Cremona, non sia consapevole di questo indiscusso dato scientifico o peggio agisca nonostante questa consapevolezza per perseguire perversamente inconfessabili illeciti obiettivi personali o di parte a scapito della collettività.
Certe persone non si fidano delle Istituzioni, le considerano nemiche a prescindere e dietro ogni scelta amministrativa o politica si cela sempre un complotto; e in questa prospettiva, che li fa sentire i migliori l’importante non è più informarsi, coltivare il dubbio per capire, guardare le cose con obiettività; ciò che conta è sentenziare, giudicare senza alcuna istruttoria, partendo da una presunzione di colpevolezza di chi amministra, come al tempo dell’inquisizione.
Certi cittadini-inquisitori quindi non si sono accorti, nonostante la notizia sia stata pubblicata su ogni media locale, che dal febbraio 2020 Cremona ha istituito, per la prima volta nella sua storia amministrativa, il Piano del Verde; che sono state finalmente censite e analizzate circa 26.000 essenze arboree presenti nel nostro territorio per valutarne lo stato di salute e prevenire incidenti che potrebbero avere gravi conseguenze; che solo per parlare del 2021 sono state piantate circa 1.500 nuove essenze arboree autoctone per realizzare i boschi urbani, ricostituire le connessioni ecologiche interrotte a vantaggio della fauna selvatica, individuando aree di proprietà pubblica già verdi che non potranno essere oggetto di cambio di destinazione d’uso, acquisendo al patrimonio comunale aree come la ex polveriera di via Milano da destinare al verde pubblico, ponendo un argine al piano regolatore degli anni novanta che prevedeva 500 mila metri quadrati di nuove edificazioni tra produttive e residenziali (l’area a fianco dell’Osteria di Picenengo, in passato individuata come area edificabile e ora restituita a zona verde).
Questo studio, realizzato da esperti agronomi, propedeutico alla realizzazione di un documento di piano e alla sua attuazione, è un fondamentale investimento anche in termini di prevenzione e ha consentito di individuare non più di 140 alberi in situazione altamente critica che costituiscono un pericolo per la pubblica incolumità e che dovranno essere tagliati.
E il taglio degli alberi in via Adda si è reso necessario proprio per questo motivo e non certo per spregio e una scelta scelerata del Comune o del Sindaco.
Ma tutto questo, nonostante l’operazione fosse stata resa pubblica sui media locali già a giugno di quest’anno, non interessa o non fa giuoco all’inquisitore.
Ciò che importa – conclude Pasquetti – è affacciarsi alla finestra di Facebook e urlare il proprio ‘sono incazzato nero e tutto questo non lo accetto più’ di Wellesiana memoria, a prescindere da tutto”.

 

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