Cronaca

La testimonianza: Fawad,
i Talebani e quel fratello in fuga

Servizio di Giovanni Palisto

Tensione sempre alta all’aeroporto di Kabul, dove si segnalano sparatorie e cresce la preoccupazione degli afghani in Europa. Come i timori di Fawad Trakhel per il fratello, che ha combattuto contro i Talebani per 12 anni e ora è in fuga. Fawad, 25 anni, che abbiamo incontrato oggi in piazza Lodi, è arrivato a Cremona nel 2012 e fa il pizzaiolo. Il suo arrivo a Cremona è stato casuale: uno dei tanti minori non accompagnati che arrivano in città in fuga da situazioni a dir poco complicate. Aveva lasciato il suo Paese attraversando l’Iran, la Turchia, dove è stato per un certo periodo in carcere e poi in Grecia. Ha attraversato Serbia e Ungheria, arrivando a Milano. Da qui ha preso un treno che lo ha portato a Cremona. Indossa con orgoglio la maglia militare del fratello.

“Mio fratello è scappato, se i Talebani lo fermano lo ammazzano, ha combattuto per 12 anni con gli americani. Sono in contatto con lui, anche se la linea del telefono è disturbata perchè l’hanno bruciata. Se qualcuno mi aiutasse, sì che porterei qui i miei famigliari”.

Amara la conclusione del ragazzo: “Questo Paese è andato male, non va più avanti”.

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