Cronaca

Referendum giustizia, raccolta firme
promossa dalla Camera Penale

Il presidente Romanelli

La Camera Penale di Cremona e Crema “Sandro Bocchi” ha promosso nelle giornate del 28 e 29 luglio una mobilitazione straordinaria per la raccolta di firme a sostegno dei referendum sulla giustizia. I sei quesiti referendari hanno ad oggetto la separazione delle carriere dei magistrati, i limiti agli abusi della custodia cautelare, la responsabilità diretta dei magistrati, l’abolizione del decreto Severino, la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, e l’equa valutazione dei magistrati.

Le firme sono state raccolte a Cremona, in Piazza Stradivari, e in Tribunale, presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. Ai tavoli si sono alternati gli avvocati Alessio Romanelli, Maria Luisa Crotti, Marilena Gigliotti, Micol Parati, Laura Negri e Roberto Calza. L’iniziativa ha riscosso un grande successo e l’affluenza dei cittadini per sottoscrivere le proposte referendarie è stata molto elevata, secondo quanto riferiscono dalla stessa Camera Penale.

Gli avvocati Alessio Romanelli, Marilena Gigliotti, Maria Luisa Crotti e Laura Negri

“Siamo molto soddisfatti sia per il numero delle firme raccolte, sia per la grande sensibilità dimostrata dai cittadini sul tema giustizia” ha dichiarato il presidente Alessio Romanelli, “a dimostrazione che non è più rinviabile una profonda riforma di tutto il sistema giudiziario, a cominciare dalla scelta più difficile ma più importante, quella relativa alla separazione delle carriere dei magistrati. La magistratura inquirente e quella giudicante vanno definitivamente separate, per poter dare la più ampia realizzazione al giusto processo”.

“La spinta dei referendum sarà utilissima anche in merito alla ripresa dell’iter parlamentare del disegno di legge costituzionale di iniziativa popolare presentato dall’Unione delle Camere Penali Italiane e per il quale furono raccolte nel 2017 oltre 70.000 firme e che mira a separare le carriere con l’istituzione di due distinti concorsi e due distinti organi di autogoverno della magistratura” prosegue Romanelli, il quale precisa che “separare le carriere non significa assoggettare la magistratura al potere dell’esecutivo, né limitarne le garanzie di autonomia e l’indipendenza, ma anzi appare indispensabile per evitare qualsiasi tipo di condizionamento, anche all’interno delle toghe, e per garantire l’imparzialità e la terzietà dei giudici e arrivare ad avere un processo giusto, equo e di ragionevole durata”.

Il sostegno degli avvocati penalisti ai referendum non finisce qui: a settembre ci saranno altri appuntamenti, a Cremona e a Crema, mentre è già stata richiesta l’autorizzazione per poter raccogliere le firme all’interno della Casa Circondariale di Ca’ del Ferro. “Sarebbe un messaggio importantissimo – specie in questo momento – riuscire, come 4 anni a fa, ad entrare in carcere per spiegare alle persone detenute il senso dell’iniziativa referendaria e poter poi raccogliere le firme. Se sarà possibile, lo faremo subito” conclude Romanelli.

Gli avvocati Marilena Gigliotti e Roberto Calza

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