Politica

FI ribadisce: "Cittadella sicurezza
operazione di ripiego"

L'attuale sede del Politecnico in via Sesto

La bagarre politica intorno all’operazione “cittadella della sicurezza” continua dopo l’approvazione in consiglio comunale del protocollo tra Comune, Provincia, Politecnico e sua Fondazione, Ministero degli Interni e Agenzi del Demanio per il trasferimento del Politecnico della ex caserma Manfredini. Dopo l’intervento di ieri dei gruppi di maggioranza (leggi Recupero Manfredini, maggioranza attacca contro voto contrario) ecco la replica dei consiglieri di Forza Italia Malvezzi, Fasani e Simi.

“Cogliamo senza alcuna esitazione l’invito rivoltoci dai capigruppo della maggioranza di spiegare le motivazioni che ci hanno portato ad astenerci dall’approvazione del protocollo d’intesa sul recupero della Caserma Manfredini come sede universitaria e convitto per studenti e al trasferimento della Questura e della Polizia Stradale presso l’attuale sede del Politecnico in Via Sesto.
Abbiamo già ampiamente argomentato la nostra posizione in Consiglio Comunale e lo facciamo volentieri anche sulla stampa.
Abbiamo ascoltato pazientemente per due ore gli interventi degli esponenti di maggioranza tutti tesi esclusivamente ad intestarsi la regia dell’operazione, riducendo il ruolo della Fondazione Arvedi Buschini a mero finanziatore, ignorando per di più tutti gli apporti forniti dagli altri soggetti coinvolti nel protocollo.

E’ giusto a questo punto chiarire che il voto proposto al Consiglio Comunale si riferiva al complesso dell’operazione che ha tentato, non riuscendoci, di tenere insieme due interventi aventi livelli di progettualità e di attuazione molto differenti. Il recupero della Caserma Manfredini come sede universitaria e convitto, che noi giudichiamo molto positivamente, è un progetto concreto, dotato di un piano architettonico, urbanistico, finanziario e cronologico reale, e completa una visione di restituzione dell’intero comparto, iniziata, con grande lungimiranza, dalla Fondazione Arvedi Buschini con la splendida ristrutturazione dell’ex convento di Santa Monica.
La seconda invece è un’operazione evidentemente di ripiego di cui si colgono gli evidenti limiti.

Non esiste alcun progetto urbanistico, non vi sono certezze in merito alla copertura economica, e conseguentemente alla tempistica di esecuzione dei lavori, e gli spazi esistenti sono insufficienti ad ospitare Questura e Polizia Stradale, tanto che si prospetta la realizzazione di nuove edificazioni. In compenso vi sono alcune certezze che tutti hanno davanti agli occhi, a partire dal tramonto del progetto della cittadella della sicurezza. Infatti nell’immobile di via Sesto non troveranno ospitalità gli uffici della Prefettura né quelli del Comando Provinciale dei Carabinieri, destinato a rimanere ancora per anni nella Caserma Santa Lucia.

Per questi immobili il Demanio dello Stato continuerà a pagare costosi canoni. Per comporre un quadro così complesso servirebbero idee chiare, autorevolezza per attuarle e tanto lavoro.
Se è vero che i cremonesi non possono che manifestare la propria gratitudine alla Fondazione Arvedi Buschini per il grande contributo, non solo economico, che da anni sta offrendo alla nostra città, nessuno può negare la responsabilità dell’Amministrazione Comunale di aver rinunciato, per ignavia e mediocrità, alla possibilità di trovare una diversa soluzione per realizzare la cittadella della sicurezza, lasciando così ancora irrisolte importanti questioni urbanistiche e di organizzazione dei servizi”.

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