Cronaca

Ex Inam, verso un riutilizzo: casa
di comunità o corsi universitari

Torna d’attualità il destino dell’immobile ex Inam di viale Trento e Trieste da oltre un decennio progressivamente svuotato dai servizi ospedalieri, proprio di fronte alla sede Aem anch’essa ormai in disuso. Comune, Asst (proprietaria dell’ex Inam) e Ats stanno definendo un protocollo d’intesa per mettere nero su bianco le esigenze della sanità cremonese, partendo dal nuovo ospedale che verrà realizzato di fianco al vecchio, ma mettendo bene in evidenza che serve anche altro in termini di servizi e personale.

E l’immobile che ospitava gli ambulatori specialistici potrebbe tornare ad avere uno scopo nel quadro del potenziamento della medicina territoriale, concetto che è anche alla base della riforma della legge 23. Secondo le linee che verranno indicate nel documento congiunto, vi potrebbe trovare spazio una delle “case di comunità” allo studio di Regione Lombardia: strutture fisiche dove operano team multidisciplinari formati da Medici di Medicina Generale, medici specialisti, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e assistenti sociali, per diventare un punto di riferimento per la popolazione su alcuni aspetti: infrastruttura informatica, punto prelievi, strumentazione polispecialistica e garanzia di presa in carico.

L’altra ipotesi è di trasferire qui i corsi delle professioni sanitarie dell’Università di Brescia, ospitati attualmente presso la sede ospedaliera di viale Concordia. Sia l’una che l’altra ipotesi erano già state ventilate dagli oppositori del progressivo smantellamento dei poliambulatori, che una decina di anni fa si mobilitarono anche con sit in contro la decisione dell’azienda ospedaliera. Allora era stata ventilata anche una vendita dell’intero complesso, ipotesi che però non si è mai concretizzata.

Ora, dopo la tempesta del Covid, in piena revisione del sistema socio sanitario lombardo e con la prospettiva dei finanziamenti europei, rimettere a posto a questo contenitore e insediarvi qualcosa di utile in termini socio sanitari non appare più così improbabile.

Anche perchè il nuovo ospedale promesso da Attilio Fontana sarà molto più piccolo di quello attuale, con un drastico calo di posti letto e locali accessori.

Nell’ex Inam ora è rimasto solo il Centro Psico Sociale, che a breve si trasferirà in vicolo Maurino, a fianco dei  Servizi sociali del Comune. E tra gli altri spostamenti in vista, c’è anche il trasferimento della Neuropsichiatria infantile di via Santa Maria in Betlem in via San Sebastiano.

Giuliana Biagi

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