Cronaca

Cittadella v.Sesto: "Progetto monco"
"No, questione di realizzabilità"

Politecnico e Polizia di Stato cambieranno le loro sedi: come già avvenuto in Provincia, anche il Comune sta per approvare la bozza di convenzione tra i vari soggetti interessati per procedere con l’operazione che porterà alla ristrutturazione della caserma Manfredini. La bozza è stata presentata oggi in Commissione Bilancio.

Gli enti che detengono la proprietà dell’attuale sede del Politecnico di via Sesto (Comune, Provincia, Politecnico e Fondazione Politecnico) cedono in diritto di superficie gratuito per 99 anni il comparto di via Sesto al Ministero degli Interni, che si impegna a prendere in consegna il bene e adattarlo a proprie spese al nuovo utilizzo; da parte del Comune c’è l’impegno ad aumentare le superfici edificabili per ulteriori 620 mq.

Par quanto riguarda la ex caserma Manfredini, l’Agenzia del demanio dà in concessione l’area al Politecnico per 19 anni, un periodo  rinnovabile. “Grazie all’intervento della fondazione Arvedi Buschini questo comparto sarà ristrutturato a studentato e nuova sede del Politecnico; si tratta del completamento importantissimo del progetto di Cremona come città universitaria”, ha detto il sindaco che ha illustrato i contenuti del protocollo.

Ma se teoricamente la cittadella universitaria piace a tutti, emergono alcune criticità: dai problemi di mobilità e di parcheggi che insorgeranno in via Bissolati con l’arrivo di una nuova università oltre a Santa Monica (le obiezioni dei consiglieri Nolli, Sommi, Malvezzi), alla durata effettivamente breve della concessione della Manfredini da parte del Demanio al Politecnico: solo 19 anni ma, come ha spiegato il dirigente del settore Patrimonio Lamberto Ghilardi, questa è la durata massima concessa dalla legge per un immobile che rimane tra i beni indisponibili dello Stato che non sia dato in concessione ad un ente pubblico. E l’importanza dell’operazione lascia immaginare con ragionevole certezza che il rinnovo ci sarà.

“Pur essendo più che favorevole allo sviluppo universitario”, ha detto Nolli (M5S), “mi chiedo se sia opportuno concentrare tutte le università in un’unica zona, come avvenuto per i centri commerciali tutti in zona Paullese.
Il risultato è quello di concentrare i flussi di traffico ed amplificare le esigenze di parcheggio. Avrei visto meglio una distribuzione nella città. Secondo me la situazione parcheggi in via Massarotti diventerà tragica. Ci guadagnerà sicuramente chi si è aggiudicato il parcheggio di Santa Tecla”.

“Se le zone della città di nuova riqualificazione non vengono seguite da una infrastrutturazione adeguata, poi succede come sulla Paullese”, ha aggiunto Carlo Malvezzi, Forza Italia. “Inoltre il convitto andrà a ridurre l’offerta abitativa privata, ma capisco che lo scopo è quello di favorire gli studenti, è un sacrificio che si comprende. E leggendo il protocollo si comprende che il grande merito viene dalla fondazione Arvedi Buschini”.

Ma la criticità maggiore riguarda la futura cittadella della sicurezza, un progetto su cui fino a qualche anno fa avevano ragionato Comune, parlamentari (in particolare Luciano Pizzetti), demanio Militare e successivamente Demanio dello Stato, per fare della ex Manfredini il polo unico per le forze dell’ordine,  con risparmi in termini di affitti e migliore raccordo. L’attuale sede del Politecnico di via Sesto invece ospiterà solo Questura e Polizia Stradale. Il Prefetto ha dato il diniego a trasferirsi e la sede dei carabinieri di viale Trento e Trieste resterà tale, con la Provincia che continuerà a pagare l’affitto.

“Se da una parte decolla il tema cittadella universitaria – ha detto Malvezzi – si affossa quello della sicurezza. L’idea originaria di cui si è parlato per molto tempo era di un progetto di città in cui tutte le funzioni legate alla sicurezza fossero in un contesto unico. Questo avrebbe consentito di realizzare un elemento di grande novità per la città. Adesso la cittadella della sicurezza diventa una scelta di ripiego. In via Sesto non c’è spazio neppure per le sole questura e Polizia Stradale, la caserma dei carabinieri resta dov’è. Questa soluzione non può che far scemare un progetto importante”.

“E’ vero che bisogna rivedere la mobilità attorno a via Bissolati”, ha ammesso il sindaco Galimberti assicurando che il tema sarà affrontato. Quanto alla cittadella universitaria, “si tratta di scelte: ci siamo interrogati a lungo su questi temi ma si sono sviluppate alcune priorità. In termini di obiettivi e di realizzabilità del percorso e di visione, non ho dubbi che sia stata la scelta più giusta quella di collocare nella ex Manfredini uno studentato e una università. Qui si cambia la storia della città. Senza contare che il comparto di via Sesto renderà comunque più funzionali i servizi relativi alla sicurezza. Importante, inoltre, che il Ministero degli Interni abbia deciso di investire su Cremona”.

Un progetto, tuttavia, che al momento è soltanto sulla carta: per ora c’è solo uno studio preliminare molto generico del Ministero su come adattare una sede universitaria ad uffici di polizia.

L’intervento su via Sesto sarà comunque successivo al trasferimento del Politecnico in via Bissolati: questo dovrà avvenire entro il 15 settembre 2023.

Giuliana Biagi

 

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