Cronaca

Covid, il previsto aumento dei
contagi e l'importanza dei vaccini

Le previsioni (non particolarmente complesse, basta guardare appena oltre confine) dicono che ci attende un’altra ondata di contagi da Covid-19. Forse già in questi mesi estivi, caratterizzati da viaggi, vacanze, incontri con gli amici. Oppure, più probabilmente, all’inizio dell’autunno, dopo la riapertura delle scuole. Tanto più che gli esperti evidenziano come la nuova variante Delta si diffonde soprattutto tra i giovanissimi.

Tuttavia, il dato relativo all’aumento dei contagi andrà letto con attenzione. Infatti nei territori che in questi giorni registrano un incremento della diffusione del virus, non si stanno verificando situazioni catastrofiche negli ospedali. In particolare, come riporta il quotidiano britannico Daily Mail, nonostante nel Regno Unito nell’ultima settimana di giugno si sia raggiunto un numero di contagi pari a quello dello scorso febbraio (211mila nuovi casi in sette giorni), i ricoveri ospedalieri sono dieci volte inferiori rispetto a cinque mesi prima. Se guardiamo invece alla situazione italiana, scopriamo come nove nuovi contagi su dieci interessano persone che non hanno ricevuto neppure la prima dose di vaccino. Nello stesso tempo, tra i contagiati, il numero di under 50 ha superato quello di over 65.

Questi dati portano ad una sola conclusione: la campagna vaccinale è efficace e deve essere quindi portata avanti con determinazione.

In provincia di Cremona, secondo l’ultima rilevazione, il 15% dei sessantenni non ha ancora ricevuto la prima dose: circa 6.500 persone mancano all’appello e, tra queste, soltanto 320 si sono prenotate per ricevere il vaccino. Anche tra i settantenni, il 10% ha scelto per ora di non accedere alla vaccinazione.

È ormai chiaro a tutti che, anche se le mutazioni del virus dovessero diventare meno pericolose, il Covid non scomparirà e sarà un indesiderato compagno di viaggio ancora per molto tempo. Per questo motivo è fondamentale impostare ulteriori campagne di informazione che, superando le contraddizioni comunicative degli ultimi mesi, veicolino un messaggio chiaro: non vaccinarsi non è un’opzione percorribile, salvo che si scelga di vivere da eremiti.

Qualche perplessità c’è e rimane inevitabilmente, nonostante le rassicurazioni degli esperti. Ma c’è anche una certezza: la vaccinazione, più che una scelta orientata al proprio bene personale, rappresenta un atto di responsabilità e di generosità nei confronti della comunità di cui facciamo parte.

Guido Lombardi

 

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