Spettacolo

Cipelli e Fresu conquistano
il pubblico di “CremonaJazz”

Foto di Dan Codazzi

Ironici nel dialogo, strabilianti nell’esecuzione: il pianista cremonese Roberto Cipelli e il trombettista sardo Paolo Fresu hanno conquistato il pubblico di “CremonaJazz”, rassegna promossa da Unomedia e Museo del Violino con la direzione artistica di Roberto Codazzi, che per il concerto conclusivo ha scelto due amici in sodalizio artistico da quasi quarant’anni.

In programma brani da “L’equilibrio di Nash”, disco pubblicato dagli artisti nel 2020, che accosta pezzi originali a rivisitazioni in chiave jazz di autori quali Sting e Caetano Veloso, senza tralasciare un omaggio a Claudio Monteverdi con ‘Lasciatemi morire’ e uno al cinema con ‘Pure Imagination’ dal film ‘Willy Wonda e La fabbrica di cioccolato’.
Passo dopo passo le storie legate ad una vita di collaborazione sono state raccontate dagli artisti, con qualche curiosità: dalle tournée in A112 per i jazzclub italiani, alla prima colazione di Fresu sul ‘continente’ «Un cappuccino, prima del quale per me esisteva solo il caffè-latte». Poi il legame con Cremona, città di origine di Cipelli in cui il quintetto faceva tappa quando andava a suonare al ‘Capolinea ‘di Milano.

 

Nell’Auditorium Arvedi, con luci cangianti per l’occasione, Cipelli e Fresu si sono esibiti in perfetta sintonia sprigionando passione per la musica e talento innato per l’improvvisazione. Se Fresu, tranne per i bis, ha suonato come di consueto avviluppato sulla sedia, Cipelli ha fatto scorrere le mani sulla tastiera con delicatezza poetica. Tomba e flicorno si sono alternati in scena, insieme a qualche effetto come la loop station.

Federica Priori

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