Cronaca

Vaccini, Bertolaso: "Ad agosto
immunità". Ma in autunno 3ª dose

Dal 25 giugno sarà possibile spostare la seconda dose di vaccino: lo ha annunciato Guido Bertolaso durante una conferenza stampa svoltasi nella mattinata di venerdì in Regione Lombardia, quando ha altresì evidenziato altre due informazioni importanti. Innanzitutto la possibilità di raggiungere l’immunità di comunità, per la Lombardia, entro fine agosto, ma anche l’avvio di una fase organizzativa che permetta l’inoculazione di un’ipotetica terza dose a inizio autunno, anche per il contrasto delle varianti.

Ma la prima dichiarazione di Bertolaso è stata un mea culpa: non essere riusciti a raggiungere il primo dei traguardi che ci si era posti, quello di vaccinare tutti con la prima dose entro inizio giugno: “Non sono riuscito a conseguirlo, perché sono arrivati pochi vaccini all’Italia” ha detto. “Questo non ci ha impedito di portare a casa risultati significativi. La popolazione dai 60 anni in su è stata vaccinata per la maggior parte. Tra quelli non vaccinati ci sono coloro che hanno contratto il Covid negli ultimi 3 mesi, o coloro che già avevano gli anticorpi per aver contratto l’infezione in passato. Ma ci sono le persone che hanno preferito aspettare a ricevere la propria dose, perché hanno voluto aspettare di vedere cosa succedeva”.

In ogni caso, ora la campagna procede a pieno ritmo: “Entro fine luglio non dovremo somministrare più prime dosi ma solo richiami. Questo ci permetterà di avere delle finestre per vaccinare i più giovani in vista del rientro a scuola”.

“Siamo arrivati a 7.700.000 somministrazioni e a inizio luglio arriveremo a 10 milioni” ha commentato il Governatore Attilio Fontana. “Ad oggi, oltre un cittadino su 4 ha completato il proprio ciclo vaccinale. Per questi risultati devo ringraziare i nostri cittadini che, nonostante le notizie confuse, hanno sempre accettato le somministrazioni consigliate senza problemi”.

I dati della campagna vaccinale, in salita, vanno a braccetto con quelli sulla diffusione della pandemia, in calo: “Oggi al consueto monitoraggio settimanale della cabina di Iss e Ministero della Salute – ha detto ancora Fontana – il tasso di incidenza per 100.000 abitanti è 15,6 ; l’Rt 0,67 e soprattutto i nostri ospedali tirano il fiato con il tasso di occupazione dei posti letto sceso al 7 % nelle terapie intensive e all’8 per cento in area medica. Dati che ci fanno guardare al futuro con ottimismo e che qualche mese fa parevano irraggiungibili. Dobbiamo proseguire su questa strada, convincere e coinvolgere le persone che ancora non hanno aderito alla vaccinazione”. Ma non manca un invito alla prudenza: “Non possiamo dimenticarci di mantenere i comportamenti sanitari corretti”.

Dall’assessore alla Protezione Civile, Pietro Foroni, è arrivato un plauso alle persone che “hanno dedicato il proprio impegno all’emergenza covid. A partire dai volontari di protezione civile, che hanno fatto accoglienza e organizzazione”.

Dunque avanti in questa direzione, come ha evidenziato il vice presidente e assessore al Welfare della Lombardia, Letizia Moratti: “Stiamo facendo circa 100mila vaccinazioni al giorno e credo saremo la prima regione a ottenere l’immunità di comunità” ha evidenziato, illustrando poi le strategie messe in campo dalla Regione per il breve, medio e lungo periodo.

A partire da ciò che già si sta facendo, ossia il sequenziamento dei tamponi positivi: “attualmente ci sono 15 laboratori attivi, altri 3 autorizzati e 12 in fase di autorizzazione” ha spiegato. “A regime sequenzieremo il 100% dei tamponi e questo p importante nell’ottica di individuare le varianti. Sempre nella strategia di breve e medio periodo c’è la preparazione, se vi fosse la necessità di effettuare altri richiami autunno e inverno, di nuovi protocolli di erogazione: non ci saranno più i centi massivi, ma piccoli centri, medici di base, aziende e farmacie”.

Un’attenzione particolare va alle scuole: la Regione ha elaborato il Piano Famiglie, “per permettere ai giovani di avere la prima dose di vaccino prima delle vacanze e la seconda subito dopo, in modo da arrivare a scuola vaccinati” conclude Moratti. “Infine, nel lungo periodo, il nostro impegno sarà quello di creare un Centro regionale per le malattia infettive, che possa tracciare eventuali nuovi virus e varianti, ma anche elaborare datri epidemiologici”.

Laura Bosio

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