Cronaca

Dita schiacciate in porta al nido
Avviso di garanzia per Bonaldi

“Nel rispetto dell’istituzione che rappresentiamo mi pare doveroso comunicarvi che nella giornata di giovedì 3 giugno mi è stato notificato un avviso di garanzia”. Inizia così, con questa comunicazione del sindaco di Crema Stefania Bonaldi, il Consiglio comunale di oggi, lunedì 7 giugno.

Il procedimento scaturisce da un incidente occorso nello scorso mese di ottobre all’asilo nido di Via Dante, quando un bimbo ha subito un trauma da schiacciamento del 3° e 4° dito della mano sinistra. Il bambino ha messo due dita nel cardine della porta tagliafuoco, che si era chiusa automaticamente, le ferite conseguenti hanno richiesto un periodo di cura di circa 3 mesi, fortunatamente senza che vi sia “stato un lascito di lesioni permanenti, tanto che il bimbo è tornato a frequentare il medesimo nido comunale”, come ha sottolineato Bonaldi nel suo intervento.

“Non è questa la sede – ha comunicato il sindaco – per addentrarci nelle dinamiche dei fatti, oggetto evidentemente di indagine, posso solo riferirvi che le nostre ricostruzioni di allora, operate congiuntamente alle responsabili della Cooperativa Aurora Domus, che nell’ambito della più ampia partnership della Coprogettazione Sociale gestisce la struttura, non ascrivessero gli accadimenti a responsabilità di tipo manutentivo o strutturale. Ciò non di meno, alla sottoscritta, in cooperazione colposa con altri individui che non mi pare qui corretto specificare, viene contestata la violazione della DGR di Regione Lombardia 2929 del 9 marzo 2020, relativa agli Asili nido”.

La DGR testualmente recita: “Elementi costruttivi, gli arredi e le attrezzature compresi i giochi, devono avere le caratteristiche antinfortunistiche, in particolare devono essere adottati idonei accorgimenti atti ad evitare situazioni di pericolo (es. spigoli acuti, gradini, radiatori sporgenti, infissi con bordi taglienti), in relazione all’età dei bambini e garantire condizioni di sicurezza e di agevole pulizia da parte del personale”.

Da questo assunto la Procura deduce che Bonaldi, in concorso con altri, avrebbe “omesso di dotare la porta tagliafuoco REI 120 di qualsivoglia dispositivo idoneo ad evitare la chiusura automatica o da garantire la chiusura ed apertura manuale in sicurezza, contro il rischio di schiacciamento degli arti o di altre parti del corpo dei bambini ivi accolti”.

Il primo cittadino ha ammesso di “coltivare una serie di obiezioni argomentate, che evidentemente svilupperò nelle opportune sedi giudiziarie di concerto con il mio legale, già incaricato, nutrendo massima fiducia nella Giustizia”, ma anche che le pareva “corretto informare questa Assemblea e i media, anticipando eventuali, scomposte fughe di notizie”. “Non vi nascondo – ha aggiunto – che questo episodio, fin dal suo accadere, è stato per me fonte di grande avvilimento, lenito solo dal felice esito sanitario; tuttavia oggi è anche tempo di porre l’attenzione su un sistema che, a livello nazionale, necessita di interventi e correttivi, invocati anche da autorevoli opinionisti e studiosi in modo trasversale, che aumentino le tutele giuridiche a favore dei sindaci”. Del resto, “se oggi per trovare candidati disponibili è necessario un lunghissimo percorso di persuasione, è perché servire la propria comunità è diventato troppo rischioso”.

LA dirlo “in modo chiarissimo” è stato il presidente di ANCI, Antonio Decaro, sindaco di Bari, in una recente intervista ad un quotidiano nazionale: “Chi trova soddisfazione nel proprio lavoro – dice il collega – oggi difficilmente si candida. Chi ha un mestiere, non lo lascia per andare spesso a guadagnare meno e sempre a rischiare. È un mestiere pericoloso: ogni volta che un sindaco firma un atto rischia di commettere un abuso d’ufficio. Se non firma, rischia l’omissione di atti d’ufficio”. Bonaldi ha quindi richiamato i casi di Stefano Uggetti, ex sindaco di Lodi, oltre che Virginia Raggi (Roma) e Chiara Appendino (Torino).

“Mi auguro – ha concluso il primo cittadino di Crema – che questa nostra vicenda, dai contorni meno gravi di quelli appena citati, e forse per questo ancora più paradossale, contribuisca ad accelerare una riflessione seria a livello nazionale: se un bimbo si schiaccia due dita presso l’asilo nido comunale, fortunatamente senza riportare danni permanenti, ed il sindaco riceve un avviso di garanzia, mi pare evidente che qualcosa nel sistema (non nel caso specifico, lo ribadisco e rinnovo la mia piena fiducia nella magistratura) funzioni in modo inadeguato”.

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