Politica

Ambiente, Salini: "Inaccettabili
linee guida plastica"

“Pura follia colpire l’industria alle soglie della ripartenza. È inaccettabile che i servizi burocratici della Commissione e il collegio dei Commissari, di fatto in modo autonomo, arrivino ad integrare improvvisamente le norme Ue con prescrizioni ideologiche tanto impattanti da modificare l’effetto di direttive già ampiamente discusse da Parlamento e Consiglio, mettendo in pericolo interi settori industriali”. È quanto dichiara l’europarlamentare di Fi-Ppe Massimiliano Salini, membro della Commissione Industria e commissario regionale di Forza Italia in Lombardia.

“Le linee guida emanate due giorni fa dalla Commissione Ue sulla direttiva 904/2019 (Sup) relativa alla plastica monouso – spiega Salini – rischiano infatti di infliggere un colpo mortale all’industria italiana del packaging cartaceo. Senza alcun passaggio parlamentare o confronto con le categorie economiche, introducono nuovi obblighi assolutamente imprevisti: dal 3 luglio metteranno al bando non solo tutti i prodotti già inseriti nella direttiva ma anche quelli monouso in carta ricoperti da un velo di plastica, come piatti e bicchieri. Una decisione incomprensibile, ideologica e dannosa, che infliggerà un colpo durissimo ad un settore che garantisce 50mila posti di lavoro”.

“Si tratta di un problema procedurale grave che in Ue si ripresenta in modo ciclico – sottolinea Salini – Alcuni mesi fa, ad esempio, le linee guida ETS per le aziende energivore erano state riviste per il periodo post 2021 senza consultare il Parlamento Ue, togliendo di fatto prodotti come tubi in acciaio non saldati e alcune ceramiche dalle categorie che possono beneficiare della compensazione dei costi indiretti. L’Ue – conclude Salini – non può consentire che pilastri della politica industriale europea siano lasciati alla discrezionalità della Commissione senza uno stretto controllo democratico sui vari passaggi chiave. È necessario in particolare potenziare il ruolo dell’Eurocamera. Chiediamo alla Commissione di modificare subito le linee guida e al governo italiano di agire con forza e determinazione per bloccarle, affinché non si consumi l’ennesimo schiaffo alle imprese proprio nel momento in cui tentano faticosamente di ripartire”.

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