"Fermiamo la strage nei luoghi di
lavoro", presidio di Cgil, Cisl e Uil
Presidio nella giornata di oggi, lunedì 31 maggio, di Cgil, Cisl e Uil davanti alla Prefettura di Cremona. Il presidio si inserisce nell’ambito della mobilitazione a livello nazionale dallo slogan “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”.
In particolare, i sindacati sottolineano: “Pretendiamo da Regione Lombardia, dalle Associazioni Datoriali e dalle Aziende un’azione concreta e condivisa di prevenzione degli infortuni e delle morti sul lavoro. Si deve restituire operatività ai Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro cui spetta la vigilanza sul rispetto delle norme e la prevenzione, assumendo subito nella nostra regione nuovi ispettori, medici del lavoro e ogni altra figura professionale necessaria”.
Oltre a ciò, è necessario “rafforzare il sistema dei controlli e l’attività ispettiva nei luoghi di lavoro,aumentando le aziende controllate, profilando le realtà produttive più a rischio sulle quali intensificare i controlli con sopraluoghi e piani mirati di prevenzione, attivando una task force per un’attività di controllo coordinata di tutte i servizi che nel territorio hanno competenze in materia: Servizi ATS, Ispettorato del lavoro, INAIL, Comando dei Carabinieri, VV. FF”, ma anche “prevedere la verifica di regolarità delle aziende rispetto alle norme su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la legalità e la piena applicazione dei CCNL,come condizione di accesso ai bandi regionali di sostegno alle imprese, premiando l’adozione di misure che aumentino i livelli di sicurezza anche oltre gli obblighi di legge”.
Indispensabile, per Cgil, Cisl e Uil, “promuovere la cultura della prevenzione e sicurezza sul lavoro sin dalle scuole primarie;inserire la competenza salute e sicurezza sul lavoro nei Percorsi Trasversali e per l’Orientamento a vantaggio degli studenti più prossimi all’entrata nel mondo del lavoro” e “prevedere corsi di laurea specifici e percorsi formativi finalizzati al miglioramento e aggiornamento delle competenze sia per l’inserimento del personale di nuova assunzione che del personale già in organico nei Servizi di Prevenzione delle ATS”.
Bisogna inoltre “sviluppare iniziative per una formazione congiunta in tutti i territori gestita dalle ATS con la partecipazione delle figure di riferimento aziendale (RSPP-ASPP) e sindacale (RLS/RLST)” e avere “rispetto delle norme e coerente attuazione degli accordi interconfederali e dei protocolli in materia di salute e sicurezza, con il coinvolgimento e la partecipazione in tutte le aziende delle rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza”, oltre a prevedere “investimenti crescenti sulla prevenzionedei rischi e la formazione dei lavoratori”.