Cronaca

Le Sentinelle in Piedi in
piazza contro il ddl Zan

fotoservizio Francesco Sessa

Dopo aver manifestato a Crema una settimana fa, domenica 23 maggio, le Sentinelle in Piedi si sono trovate oggi, sabato 29 maggio, anche in piazza del Comune a Cremona dove hanno sostato in silenzio per protestare contro il Ddl Zan. In silenzio, ma con un libro in mano, “per contrastare il mare di menzogne che ci vengono propagate ventiquattro ore al giorno. Noi ci prendiamo il tempo per la verità”.

“Di fronte ad una legge bavaglio – dicono le Sentinelle – che potrà potenzialmente rendere ‘omofobo per legge”’chiunque non si allinei al mainstream siamo pronti a scendere di nuovo in piazza per difendere la libertà d’espressione. Il ddl Zan non serve a impedire violenze o ingiuste discriminazioni, per questo c’è già il nostro codice penale con le aggravanti se necessarie. Il testo ha lo scopo di imporre per legge una visione dell’uomo fluido, privato dei suoi legami fondamentali, senza identità, più confuso e quindi manovrabile”.

Gli organizzatori quindi spiegano: “Sarà un potenziale omofobo chiunque non sposi il pensiero delle realtà cosiddette Lgbt, che per altro sono le prime a discriminare quando pretendono di parlare in nome di tutte le persone che provano attrazione per lo stesso sesso, molte delle quali sono contrarie a questo testo. L’ideologia gender, già entrata nelle nostre scuole, si imporrà ancor di più con l’istituzione della giornata sulla cosiddetta omotransfobia obbligatoria”.

Questo testo “impedirà di esprimere pubblicamente la verità sull’uomo, ovvero che nasciamo maschio e femmina e nessuna legge potrà cambiare questa realtà. La persona umana non può essere ridotta al suo orientamento sessuale”.

Per le Sentinelle “siamo di fronte ad un testo funzionale alla repressione del dissenso: si punirà (e poi si ‘rieducherà’ come previsto dal testo stesso) chi si esprimerà in modo ‘non allineato’ sui temi della famiglia, del matrimonio e dell’identità umana”, ma “non solo”. Per i manifestanti “siamo
all’interno di un disegno molto più grande”, un “potere transnazionale impone il Pensiero Unico attraverso media e politica, col supporto di sedicenti esperti”.

Oltre che in città, la manifestazione si è svolta anche in altri 5 centri a livello nazionale: Arezzo, Brescia, Bussolengo (Verona), Trieste e Bergamo.

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