Cronaca

Una targa in memoria delle
vittime del Covid, già oltre 1325

Niente nomi, perché sono troppi: oltre 1300, in poco più di un anno. Solo una frase, nero sul marmo bianco, per ricordare, ma anche per dare un messaggio di speranza: la targa in marmo che sarà scoperta stamattina, martedì 25 maggio, in piazza del Comune, in presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dovrà essere un monito solenne, per non dimenticare. Ma anche per continuare a lottare contro la pandemia.

La targa è stata voluta e pensata dalla Giunta e da tutta l’amministrazione comunale. Sarà dapprima svelata in piazza del Comune, per poi essere successivamente posizionata sotto i portici di Cortile Federico II, accanto a quella dedicata a Stauffer, che verrà spostata leggermente per fare spazio a quella nuova.

E’ un bilancio tragico, quello delle vittime del Covid, che a Cremona sono state già 1325 (dato aggiornato al 16 maggio). Tra questi si contano 9 sacerdoti, tra cui monsignor Alberto Franzini, parroco della Cattedrale, e monsignor Vincenzo Rini, già direttore di Vita Cattolica. Ma ci sono anche 8 medici, tra cui Luciano Abruzzi, primario dell’ospedale di Cremona e Leonardo Marchi, direttore sanitario di San Camillo.

Tra gli altri nomi noti, l’architetto Franco Cristofoletti, il commercialista Giuliano Regis (tra i fondatori di Mondo Padano, nel 1980), l’architetto Massimo Terzi (ex assessore comunale), Augusto Galli, ex presidente di Autostrade Centropadane, Donatello Misani, fondatore e presidente di Medea, Luigi Ferrari, vice presidente Anffas, Ottavio Pettenati, storico farmacista di Porta Venezia ed Emilio Carulli, storico concessionario cremonese.

Ma i nomi da ricordare sono veramente tantissimi, troppi: un vero e proprio bollettino di guerra, a cui solo il vaccino potrà, si spera, mettere la parola fine.

Laura Bosio

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...