La visita di Mattarella

Mattarella a Santa Monica:
"Luogo consegnato al futuro"

Fotoservizio Francesco Sessa

Dopo essere stato in piazza del Comune, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato presso il nuovo campus di Santa Monica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, accolto dalle autorità cittadine, e dai vertici dell’Università Cattolica. Presente anche il ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti.

Prima di giungere nel chiostro, dove era atteso per il discorso di rito, il presidente ha visitato uno dei laboratori dell’ateneo, dove ha potuto assistere ad una sperimentazione nell’ambito di uno dei progetti di ricerca in corso attualmente. La visita si è quindi aperta con le note della violinista Lena Yokoyama che ha suonato l’Inno Nazionale.

Il primo a prenere la parola è stato il sindaco Gianluca Galimberti: “Una comunità – ha detto – basa il suo cammino di sviluppo su alcuni pilastri, tra cui conoscenza, scienza e tecnologia. In un luogo antico come questo si trasmette e si rinnova questo sapere.  Sulle università il Comune sta investendo tantissimo, insieme alla fondazione Arvedi Buschini. Costruiamo un progetto che si rivolge al mondo e che vede Cremona al centro, con l’obiettivo di fare rete con il resto della Pianura Padana. Stiamo sperimentando una rete di università potente e il campus di Santa Monica e al centro di un sistema”. (qui il discorso integrale).

E’ quindi salito sul palco il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana: “Questo è uno spazio di estrema fruibilità, un recupero realizzato grazie a un progetto scientifico innovativo” ha sottolineato. “Qui celebriamo la cultura e la scienza, l’arte e la bellezza. È una realtà storica e prestigiosa del territorio lombardo, una presenza che si dedica, con impegno, passione e competenza, alla formazione di uomini e donne secondo principi morali e perseguendo l’eccellenza, educativa e umana”. Il campus universitario, per il governatore, è una struttura “”divenuta, a ragione, un luogo di socialità e crescita della persona che si forma non soltanto grazie allo studio accademico, ma attraverso la condivisione di valori ed esperienze.

Grazie all’azione sinergica di istituzioni pubbliche e private e alla determinazione dei cremonesi, gli studenti dell’ateneo possono ammirare e vivere, oggi, questo luogo di splendore e conoscenza: uno spazio di estrema fruibilità, integrato con la sua città, che ha consentito il recupero di un patrimonio artistico straordinario e la realizzazione di un progetto scientifico fortemente innovativo”.

Ai primi discorsi è seguito un video di presentazione dell’ateneo. Quindi ha preso la parola il rettore dell’Università Cattolica, Franco Anelli: “Questo campus rappresenta il risultato di una tenace volontà di perseguire obiettivi di crescita, anche mentre si stanno attraversando tempi difficili. Qui ci occuperemo di attuare i programmi di ricerca con grande e dimostrato spirito di innovazione.

L’Università Cattolica dimostra un grande legame con il tessuto produttivo del territorio. Non abbiamo solo tagliato il nastro a un bellissimo edificio, ma anche attivato nuovi corsi di studio. Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’impegno e la sensibilità del Cavaliere Giovanni Arvedi. Gli sforzi che stiamo compiendo, sono ispirati dalla convinzione che il futuro della nostra società si gioca in gran parte sul terreno della formazione. Sappiamo che alle prossime generazioni lasceremo un consistente debito finanziario e proprio per questo abbiamo un corrispondente obbligo verso i giovani: quello di dotarli dei mezzi per ripagarlo. Ossia delle conoscenze, delle capacità e della cultura sulle quali potranno radicare nei prossimi decenni la crescita, economica ma anche sociale e civile, del Paese, a beneficio di tutti. Per questo l’investimento in educazione è spesa virtuosa e necessaria, e il contributo che la Cattolica si propone di offrire consiste nel pensare e attuare programmi di ricerca e studio con una continua attenzione al territorio e alle sue risorse umane, culturali e materiali. Oggi diamo nuovo impulso allo specifico progetto culturale proprio della sede, unitaria, di Piacenza-Cremona”.

E’ stata quindi la volta del Presidente Mattarella, che si è complimentato “per questo splendido recupero e per questo sforzo collettivo. I Monasteri, nell’Alto Medioevo, erano propulsori della rinascita, e per questo essere qui ha un significato simbolico. Questo straordinario complesso si è trasformato in un suggestivo campus frutto di collaborazione tra pubblico e privato. Condizione preziosa anche in via generale, non soltanto in questa circostanza: particolarmente in questo momento la collaborazione fra tutte le realtà del Paese è indispensabile per definire nel modo migliore, per attuare sollecitamente e con efficienza i programmi che conseguono dal Next Generation dell’Unione Europea.

“E’ importante – ha concluso Mattarella – incentivare la ricerca scientifica, da preservare non solo per le emergenze ma anche per lo sviluppo del Paese. C’è l’urgenza di fornire a tutti alimentazione senza impoverire la terra. Ho visto un’interessante applicazione scientifica nel laboratorio della Facoltà. Anche questo rientra nella consapevolezza del debito nei confronti delle nuove generazioni. Un debito che si esprime nel riconoscimento del ruolo dei giovani. In questo luogo universitario consegnato al futuro bisogna fare un richiamo: l’esigenza di pensare ai giovani per consegnare loro un futuro adeguato che garantisca quello dell’Italia”.

Laura Bosio (inviata) e Mauro Taino

Fotogallery Sessa

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...