Il femminicidio di Morena
Il marito rinviato a giudizio
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E’ stato rinviato a giudizio, Eugenio Zanoncelli, 56 anni, operaio, accusato di aver ucciso la moglie Morena Designati, 49 anni, la sera del 24 giugno 2020 nella loro villetta in via De Nicola a Palazzo Pignano. Lo ha deciso il giudice questa mattina in udienza preliminare alla quale ha partecipato anche l’imputato, rinchiuso da 11 mesi nel carcere di Cremona.
L’uomo, assistito dall’avvocato Maria Laura Quaini, andrà a processo. La prima udienza in Corte d’Assise a Cremona è stata fissata al prossimo 4 ottobre. Oggi i familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Alessandro Porchera, si sono costituiti parte civile: sono i tre fratelli di Morena e la mamma. Così come il fratello dell’imputato e il figlio di 13 anni della coppia, quest’ultimo rappresentato dall’avvocato Micol Parati.
La sera del delitto, Andrea, il figlio 13enne, non era in casa. Al suo rientro, attorno alle 22, Zanoncelli lo aveva accompagnato dallo zio a Rivolta d’Adda per poi darsi alla fuga dopo aver ucciso la moglie. L’uomo era stato rintracciato al confine tra il territorio bergamasco e quello di Rivolta d’Adda e portato in caserma a Crema.
La coppia era stata descritta come “estremamente riservata”: quasi vent’anni trascorsi in paese (la famiglia era originaria di Rivolta) senza mai legare davvero con nessuno.
Ma la situazione domestica, tempo fa, era stata sconvolta da pesanti problemi di salute, quando a Morena era stata diagnosticata una grave patologia degenerativa. Un quadro che secondo alcuni avrebbe gravato sulla serenità della famiglia. Era infatti il marito ad occuparsi di tutto e ad accudire la moglie. Sul corpo di Morena, trovata senza vita avvolta in due coperte al piano terra della casa, l’autopsia aveva rilevato ecchimosi datate. Maltrattamenti da parte del marito?. Il processo lo accerterà.
Sara Pizzorni