Il vescovo a Santa Rita per
la benedizione delle rose
Per tanti a Cremona è un appuntamento a cui non si può mancare nei giorni in cui si commemora la santa degli impossibili. Ed è naturalmente in quella che, per la gente, è la chiesa di santa Rita. Così anche quest’anno il gioiellino rinascimentale di via Trecchi, affrescato da Giulio Campi, è stato meta di numerosi fedeli e dell’immancabile benedizione delle rose. Una festa attesa che si è tornata a celebrare dopo lo stop forzato dello scorso anno e che venerdì pomeriggio ha visto presiedere l’Eucaristia della vigilia il vescovo Antonio Napolioni, affiancato dal rettore della chiesa delle Sante Margherite e Pelagia, don Claudio Anselmi.
Nell’omelia monsignor Napolioni ha voluto riflettere sulla vita della santa: “Rita – ha ricordato – ha vissuto il desiderio della pace che non era presente fra le famiglie di Cascia e persino all’interno della propria. Il male genera solo male, ma Rita è risuscitata ogni volta grazie alla capacità di amare anche chi le ha fatto del male, evitando di ricambiare il male”.
“Come Rita riuscì a trasformare il male in bene rendendo possibile la convivenza umana e dando spazio alla speranza – ha quindi detto il vescovo rivolto ai presenti – anche noi dobbiamo avere la certezza che non esiste male che non possa essere superato grazie a chi vede le cose e agisce come Gesù: dobbiamo essere felici di essere creature pasquali capaci di cambiare la realtà facendo prevalere il bene sul male. Pregare santa Rita significa essere consapevoli che una vita come la sua è possibile”.
Al termine della celebrazione, prima della benedizione finale, il vescovo si è portato davanti alla statua della santa per recitare la preghiera di supplica e ha invitato i fedeli presenti ad affidarle le proprie richieste.
Sino a domenica 23 maggio nel cortile della chiesa è allestito il consueto spazio per la vendita delle rose e degli oggetti.