Cultura

Vialli racconta lo scudetto
della Samp in un nuovo libro

Dopo “The italian job” e “Goals”, Gianluca Vialli torna in libreria con “La bella stagione”. Se i primi due hanno raccontato rispettivamente il calcio italiano e quello inglese e le 98 storie (+1) “per affrontare le sfide più difficili”, compresa la sua malattia, in questo nuovo volume l’ex girigiorosso ha posto il focus sull’incredibile stagione della Sampdoria campione d’Italia.

Firmato insieme a Roberto Mancini, amico e compagno in blucerchiato, oltre che attuale ct di una Nazionale che vede coinvolto anche Vialli in veste dirigenziale, “La bella stagione” in realtà è un libro scritto “a più di 30 mani”, come hanno sottolineato proprio Vialli e Mancini dato che sono stati coinvolti moltissimi compagni di squadra nella stesura.

“Una squadra di amici che ha consumato ossa, sudore, sangue e fatica per caricarsi sulle spalle, ognuno per quanto poteva, una missione, un’impresa: rendere possibile l’impossibile, sfidare e battere lo status quo, agitare le acque fino a scatenare uno tsunami”, ha detto il cremonese all’Adnkronos.

“Per noi – ha aggiunto l’ex attaccante di Juve e Cremonese – che siamo gruppo molto unito, ogni cosa è buona per stare insieme e non potevamo, a distanza di 30 anni, lasciarci sfuggire l’occasione di lavorare insieme su un progetto. Ci siamo ancora tutti e non sappiamo ancora per quanto tempo, e abbiamo detto ‘meglio che lo scriviamo adesso’. Ma è anche la prima volta che ci raccontiamo e lo abbiamo fatto tutti insieme, è veramente un progetto condiviso a più di 30 mani, un progetto originale nel mondo dell’editoria”.

Una squadra assemblata dal presidente Mantovani e allenata da Boskov: “Mantovani era una persona intelligente nel senso che riusciva sempre a trovare questo grande equilibrio nella gestione del club tra la parte emozionale e quella del business. Lui questo equilibrio lo trovava sempre, era un visionario, vedeva più avanti, aveva la visione e la volontà di Davide contro Golia, per battere lo status quo, creare una squadra in grado di agitare le acque e far diventare possibile l’impossibile, era carismatico e coinvolgente. Andavamo a letto con il pigiama della Sampdoria, era una seconda pelle per noi, pronti a metterci l’elmetto ed andare in una battaglia. Riusciva a darti fiducia, era sempre chiaro e diretto. Nel libro c’è una presenza di Mantovani quasi costante”.

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