Ambiente

Una "piccola quercia"
in ricordo di Simone Mazzata

L’associazione “La Terra nel Cuore” nel giorno del compleanno di Simone Mazzata (8 maggio), lo ha ricordato piantando una piccola quercia nel Bosco di Simone. Un bosco che sta prendendo vita grazie alla Fondazione Castello di Padernello, il Comune di Borgo San Giacomo e l’associazione Terre Basse. nell’ambito dell’iniziativa “Per un albero in più”, che ha progettato il primo bosco di pianura con la piantumazione di cinquemilacinquecento olmi e pioppi.

Simone Mazzata è stato l’animatore della grande campagna “Salviamo Nonna Quercia”, contro la costruzione della bretella autostradale (poi mai realizzata) in località Oppiazzi a Castelvetro Piacentino, nell’ambito del progetto del terzo ponte. Il bosco è dedicato alla memoria di Simone quale riconoscimento per il suo costante impegno e amore per la Natura. Simone è stato tra i fondatori e animatori dell’Associazione, nel 2019 ha concluso a soli 54 anni il suo percorso terreno, ma la sua visione dell’uomo, custode della Terra, continua a guidare le attività della “Terra nel Cuore”.

“Desideriamo – affermano gli organizzatori – prenderci cura del bosco a lui dedicato, in memoria di quanto è stato fatto dieci anni fa quando un gruppo di amici, capitanati proprio da Simone, hanno dato vita alla prima campagna eco-culturale in Italia salvando la “Grande Nonna Quercia”, simbolo di un mondo più a misura d’uomo. Insieme alle altre piante del “Bosco di Simone”, la piccola quercia sarà l’eredità più bella per coltivare un futuro giusto, sostenibile e di pace.

La storia degli uomini è collegata alla natura e mai come in questo ultimo anno, in cui la pandemia ha colpito ogni angolo del pianeta, ci siamo accorti dell’importanza della Rete della Vita dove ogni essere è connesso. Il Covid ci ha fatto riflettere su quanto sia prezioso questo rapporto e la crisi socio-ambientale che stiamo vivendo ci impone nuove prospettive e nuovi modi di abitare e vivere in armonia con Madre Terra e con tutte le creature che la popolano.

Rendere migliore il mondo e custodirne la bellezza è il messaggio che Simone Mazzata, giornalista, esperto di relazioni territoriali, uomo di cultura e sincero ambientalista, ha sempre divulgato. Simone era solito dire “Sì è ciò di cui si ha cura”.

Tanti amici hanno raccolto il testimone e lo hanno ricordato in un cortometraggio (disponibile sul sito www.laterranelcuore.it) che si snoda lungo i punti cardinali che hanno toccato la vita di tante persone: la Grande Quercia, il Castello di Padernello, il fiume, la Natura per creare quella famosa “Rete della Vita” di cui si è fatto sempre portavoce.

Tra questi artisti, musicisti, giornalisti, ecologisti, filosofi: Filippo Solibello giornalista di Radio Rai 2 Caterpillar; Luca Mercalli, metereologo; Enzo Favoino, Scientific Coordinator, Zero Waste Europe; Giovanni Mori, Fridays for Future organizer; Grazia Francescato, già presidente WWF; Ervin Laszlo, musicista, filosofo e studioso della teoria dei sistemi; Don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro CEI; Flavio Caroli, storico dell’arte; Giorgio Kiaris, artista; Federico Longo, compositore; e i musicisti Archimia, Omar Pedrini, Franco D’Aniello, Modena City Ramblers, Fabio Curto, Alberto Bertoli.

Daniela Monfredini Mazzata, presidente de La Terra nel Cuore ricorda che “Il compleanno di Simone cade proprio nel giorno della festa della mamma. Quale modo migliore per celebrare Madre Terra se non quello di piantare una piccola Quercia, figlia di quella Grande degli Oppiazzi, difesa e salvata da Simone in sua memoria? L’albero è il simbolo di collegamento tra la terra e il cielo, quel collegamento invisibile che lega ogni essere vivente sulla terra e oltre. Simone ha sempre creduto nel potere della Natura come maestra di vita per grandi e piccini. Il ponte, la rete, la quercia, le stelle, la luna, il sole, il fuoco, l’aria e la terra. Questo è il racconto del sopra e del sotto, della vita che non finisce dove tutti sono connessi nel gioco dell’Amore. Siamo un cerchio che danza nell’essenza della vita che tutto unisce. Se impariamo ad amare ogni essere sapremo vedere la magia in ogni piccola cosa”.

Domenico Pedroni, presidente della Fondazione Castello di Padernello sottolinea che “Ricordare Simone per noi è motivo di orgoglio: abbiamo deciso di uscire dal Castello e piantare alberi per creare bellezza in nome di Simone e della sua visione integrata e sistemica, che ci ha permesso di crescere in tutti questi anni. Abbiamo scelto di piantare la piccola quercia su un ripiano più alto, come se fosse lui che ancora una volta ci dirige e orienta verso la condivisione”.

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