Cronaca

Duce, raduno al cimitero. Inni e
saluti romani in barba ai divieti

Fedeli

Dopo un anno di stop dovuto alla pandemia, questa mattina i nostalgici dell’epoca fascista sono tornati a riunirsi al cimitero cittadino per commemorare Benito Mussolini, Roberto Farinacci e i caduti della Repubblica di Salò. Le forze dell’ordine hanno presidiato la cerimonia, cui hanno partecipato una trentina di persone – tra cui il 97enne Tenente della Rsi Claudio Fedeli – e alla quale anche quest’anno avrebbe dovuto vedere nelle vesti di celebrante don Floriano Abrahamowicz, prete austriaco residente a Treviso già noto per le sue frasi choc in analoghe occasioni che hanno messo in dubbio  l’eccidio di sei milioni di ebrei. All’ultimo, però, don Abrahamowicz ha dato forfait.

Il corteo, guidato da Gian Alberto D’Angelo, uno degli organizzatori, si è snodato fino alla tomba di Farinacci, dove, tra canti, inni e preghiere, è stata deposta la corona. Poi il ricordo dei caduti della Repubblica di Salò e dei fascisti cremonesi, svoltosi nella seconda tappa del corteo. Come sempre non è stata rispettata l’ordinanza comunale che vietava il saluto romano e l’esposizione di emblemi del regime fascista.

Sara Pizzorni

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