Cronaca

Ponte sul Po, crateri nell'asfalto
L'Anas promette interventi

Situazione disastrosa in questi giorni sul ponte in ferro tra Cremona e Castelvetro, dove le pezze di catrame gettate sull’asfalto ammalorato sono state erose dalla pioggia della scorsa settimana, causando profondi avvallamenti. In diversi casi e veri e propri crateri, sulla corsia in direzione Castelvetro, che colgono di sorpresa gli automobilisti meno avveduti.

Dieci minuti sulla passerella ciclopedonale sono sufficienti per rendersi conto della situazione. I mezzi provenienti da Cremona per evitare le buche, appena possono tendono ad invadere l’altra corsia, rischiando la collisione.

Una situazione che si ripete periodicamente e che proprio per questo richiederebbe una manutenzione continua. Ma con il passaggio ad Anas dalla Padana Inferiore, crescono le complicazioni per andare a reclamare la necessità di un intervento. “Ricevo continuamente segnalazioni e puntualmente le giro alla Provincia di Piacenza, che però non è più responsabile”, afferma Luca Quintavalla, sindaco di Castelvetro.

Dall’ufficio Infrastrutture della Provincia di Piacenza il dirigente Davide Marenghi assicura di aver segnalato la situazione all’Anas, che in giornata dovrebbe inviare una squadra per rappezzare le buche più grosse, mentre nelle prossime settimane sarà effettuato un intervento più risolutivo su lunghi tratti di asflao. Solo da inizio aprile la società del gruppo Ferrovie dello Stato ha preso la competenza sulla tratta.

Ma solo fino a ieri, ci segnala un pendolare esasperato, deciso a chiedere i danni per la rottura di un pneumatico, la situazione era ben diversa: “Ho scritto ad Anas, alla polizia municipale attraverso l’unione dei Comuni della Bassa Valdarda, nessuno mi dà risposte”.

Tempi lunghi invece per l’annunciata manutenzione straordinaria del ponte, che conta ormai 129 anni: da almeno due anni viene rimandata, non è nemmeno stata convocata la conferenza di servizi tra gli enti e dovrà essere effettuata una gara europea, per lavori che sulla carta sono già stati finanziati dal Ministero delle Infrastrutture, per 7,5 milioni di euro. Lo stesso progetto, che resta in capo alla Provincia di Piacenza, sarà curato da uno studio professionale esterno e dovrà essere sottoposto anche al vaglio della Soprintendenza trattandosi di un manufatto di valore storico.

Giuliana Biagi

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