Politica

Piano energetico Lgh-A2A,
Crema accusa Cremona

Cremona fortemente criticata in Consiglio a Crema. La questione del piano energetico ambientale provinciale è approdata sui banchi della sala Ostaggi tramite una mozione presentata da Forza Italia, Lega e Polo Civico. Già lo scorso febbraio i sindaci di 38 Comuni della provincia avevano chiesto uno “stop” al capoluogo a causa di un mancato coinvolgimento nelle trattative avviate dallo stesso con Lgh, Aem e Padania Acque.

“Il Comune di Cremona si è mosso in maniera arbitraria (senza averne legittimità) e senza alcuna condivisione”, ha attaccato il capogruppo leghista Andrea Agazzi. “E’ necessario mettere in atto interlocuzioni per far sentire anche il nostro peso”.

Per il pentastellato Draghetti il problema è che il Cremasco “non ha una guida autorevole, ma autoritaria, con un autoritarismo di quelli fastidiosi e poco aggreganti”, riferendosi al sindaco Bonaldi. “Al Cremasco, di cui lei dovrebbe, signor sindaco, essere guida, manca una visione prospettica e un’autonomia decisionale in un settore strategico dal punto di vista economico, occupazionale e soprattutto ambientale come quello energetico”. “La torta è stata mangiata – ha aggiunto Draghetti – e non dal Cremasco”.

Il sindaco Bonaldi ha chiesto un incontro con sindaco di Cremona e il presidente della Provincia, volto all’intenzione di ricucire lo strappo e, successivamente, Lgh ha presentato il piano energetico per il Cremasco. “È innegabile che l’uscita di Cremona rispetto al Memorandum of Understanding sia stata una cattiva interpretazione del ruolo di capoluogo, che dovrebbe essere quello di tenere unito il territorio provinciale”, ha commentato il capogruppo Pd Jacopo Bassi.

A queste parole ha fatto eco il collega di Forza Italia Antonio Agazzi: “Galimberti dovrebbe meditare molto: fare il sindaco di un capoluogo senza tenere conto che un’azione di tale rilevanza politica ingeneri reazione da parte dei sindaci del territorio provinciale è impensabile. Non è così che si fa sistema”.

La mozione, emendata, è stata approvata all’unanimità con 18 voti a favore (e la sola astensione del M5s, che aveva chiesto di inserire la richiesta di uno studio epidemiologico sul territorio cremasco oltre che su quello cremonese e casalasco, prima di elaborare un piano energetico provinciale). L’obiettivo è quello di avviare il lavoro per un piano energetico ambientale del cremasco, da inserire successivamente in ambito provinciale.

Ambra Bellandi

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