Cronaca

Il dipinto di Valcarenghi
in "viaggio" nell'ospedale

Prende avvio oggi il percorso espositivo itinerante pensato per “Covid”, il dipinto realizzato da Ezio Vacalrenghi e donato qualche settimana fa all’Ospedale di Cremona.
Prima di trovargli una collocazione definitiva nell’atrio principale, abbiamo pensato di fargli compiere un “viaggio” dentro l’ospedale: 11 tappe per 11 reparti (Neurologia, Ortopedia, Chirurgia Generale, Terapia Intensiva, Pronto Soccorso, Nefrologia, Medicina Nucleare, Malattie Infettive, Ginecologia, Medicina e Pneumologia).

Dal 19 aprile al 5 luglio 2021, ogni lunedì, alle 14.30, l’opera passerà da un reparto ad un altro. Una sorta di staffetta estetica con un passaggio del testimone colmo di significato. Dal 5 luglio al 27 settembre 2021, il dipinto sarà esposto nella Cappella dell’Ospedale.

Alla presentazione di questo pomeriggio in Neurologia sono intervenuti Giuseppe Rossi (Direttore Generale ASST di Cremona), Bruno Censori (Direttore UO di Neurologia), Katiuscia Natalini (Coordinatore Ambulatori Neurofisiopatologia), Marzia Alberio (Coordinatore Neurologia) e parte dell’equipe medico-infermieristica, Don Marco Genzini (cappellano dell’Ospedale)

“Il percorso espositivo L’arte e la Cura ha preso avvio questo pomeriggio in Neurologia – spiega Giuseppe Rossi (Direttore Generale ASST di Cremona) – nel giorno del primo anniversario dalla scomparsa di Luciano Abruzzi, il nostro collega neurologo. Ci è sembrato un gesto denso di significato in memoria di chi ci ha lasciato, ma anche di speranza per chi è rimasto”.

“Questo dipinto mi ha molto colpito perché induce alla contemplazione. Rappresenta un pezzo di storia per l’ospedale e per la città di Cremona. Condividerlo con i sanitari e i pazienti è sembrato naturale, inevitabile – ha concluso Rossi. E’ qualcosa che unisce e dà valore alla fatica di tutti”.

“Un dipinto non è mai qualcosa di immutabile, ma cambia attraverso la fruizione, si arricchisce di significato ad ogni incontro – spiega Stefania Mattioli (Responsabile Comunicazione ASST di Cremona). Per questo abbiamo deciso di organizzare un percorso itinerante dentro l’ospedale, per far incontrare l’opera con gli sguardi di chi ha vissuto e sta vivendo l’esperienza di malattia e cura”.

“Sono convinta che la creatività riesca a dare un senso al trauma, anche mentre accade. Lo abbiamo sperimentato durante tutta l’emergenza e il dono di Ezio Valcarenghi ne è un esempio emblematico – continua Mattioli. L’Arte ci aiuta ad esprimere l’indicibile, a rappresentare ciò che non si vede; a comunicare con profondità nel silenzio. Per questo pensiamo che esporre il dipinto nei diversi reparti rappresenti un momento di cura e bellezza; una possibilità di pensiero e riflessione. Perché il linguaggio dei colori sa farsi dolore, emozione e sollievo al contempo”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...