Economia

Dal caso fiera al rilancio del Sistema
Cremona, il dibattito su Cremona1

Il caso Fiera e le prospettive per il rilancio del Sistema Cremona sono stati i temi portanti della puntata di ‘Sviluppo Territorio’ andata in onda ieri sera, mercoledì 14 aprile, su Cremona1. Il direttore Guido Lombardi, insieme ai direttori di Mondo Padano Alessandro Rossi e de La Provincia Marco Bencivenga, ha intervistato numerosi ospiti, rappresentanti sia del mondo politico che economico.

Lo spostamento da Cremona a Monticherai della Mostra Zootecnica ha acceso il dibattito tra Paolo Voltini (presidente di Coldiretti Cremona e Lombardia) e Riccardo Crotti (presidente della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi), con il primo che ha sottolineato: “La visione secondo cui la responsabilità sia di Coldiretti non è vera; la scelta di spostare la Fiera compete ad Anafij (Associazione Nazionale Allevatori della Razza Frisona e Jersey Italiana) e Coldiretti l’ha appoggiata perché non c’era una prospettiva diversa dopo che dal 2015 si è vista una discesa repentina dell’appeal della Fiera stessa. Siamo pronti a sostenerla e parteciperemo, come Coldiretti Cremona, all’evento cremonese se si farà e ci saranno le condizioni”. Crotti ha quindi ribattuto: “C’è un progetto di rilancio cui abbiamo dato il nostro sostegno, le nostre idee e le nostre prospettive: non ho visto altro. I progetti sono stati presentati solo da qualcuno, da altri non ho visto la volontà di proseguire e partecipare: su Cremona ci sono parole, ma nei fatti si agisce diversamente”.

Da parte del mondo politico ed economico, però, più che capire come si sia arrivati a questo punto, c’è l’idea di risolvere il problema corrente a partire da un piano di rilancio ben considerato dai presenti, anche se Massimo Falanga (direttore dell’Associazione Industriali di Cremona) ha evidenziato come “la nostra incapacità di maturare un senso di ingaggio e comunità sui nostri temi è la causa delle nostre continue divisioni e allontanamenti”. Massimo De Bellis (direttore di CremonaFiere), in un servizio curato dal giornalista Simone Arrighi, ha assicurato che il piano è “importante, ambizioso e innovativo” e che sono previsti tra i 3 e i 5 nuovi eventi, di cui uno, compatibilmente con la situazione sanitaria legata al Covid, potrà essere proposto già quest’anno accanto alle manifestazioni confermate di CremonaMusica, BonTà e Fiera Zootecnica.

Il sindaco Gianluca Galimberti, il presidente della provincia Paolo Mirko Signoroni e il commissario della Camera di Commercio cremonese Gian Domenico Auricchio hanno sottolineato l’unità di intenti tra i tre Enti. Hanno partecipato al dibattito anche i capigruppo in consiglio Comunale Carlo Malvezzi (Forza Italia), Marcello Ventura (Fratelli d’Italia) e Alessandro Zagni (Lega), oltre al deputato Luciano Pizzetti (Pd) che ha però ricordato come “il nostro territorio sia cambiato” e che è necessario che i primi a credere nel rilancio della Fiera siano “gli stessi soci”. Emersa con forza anche la necessità di fare alleanze con altre Fiere.

Il focus si è quindi spostato su Masterplan 3C e infrastrutture. Il primo viene considerato la base di partenza per il rilancio del Sistema Cremona, con Andrea Badioni (presidente Confcommercio Cremona) che ha evidenziato come proprio il Masterplan “sia la vera occasione che abbiamo per unificare le anime del territorio” e un’opportunità “unica per rilanciare” lo stesso Sistema perché presuppone una “visione di sviluppo commerciale ed economica”. Il prof. Fabio Antoldi (docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) ha ricordato l’importanza che può dare il contributo del mondo universitario in questo processo. Per quanto concerne le infrastrutture, infine, è stato posto come prioritario il collegamento con Milano sia attraverso il raddoppio ferroviario che della Paullese, oltre che con Piacenza, Brescia e Mantova (tutti si sono detti favorevoli all’autostrada Cremona-Mantova) e allo sfruttamento del trasporto via fiume.

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