Economia

Confesercenti in Prefettura:
"Ristori veri, ma bisogna riaprire"

Come annunciato, nella mattinata di oggi, mercoledì 7 aprile, una delegazione di Confesercenti si è presentata davanti alla Prefettura di Cremona con l’intenzione di far pervenire al Prefetto Vito Danilo Gagliardi un documento in cui si denuncia “una situazione ormai non più sostenibile, coi mercati fermi da settimane, se non da mesi, sagre e fiere anch’esse sospese da Marzo 2020 e ristori inadeguati rispetto alle perdite subite”.

Gli esercenti, pertanto, chiedono “urgentemente la riapertura del comparto e la garanzia di ristori veri ed immediati finché la situazione non si stabilizza”.

Per l’associazione non è infatti “più sostenibile aprire e chiudere a intermittenza”, così come “non è possibile fare impresa” perché “qualunque attività imprenditoriale ha bisogno di programmare”.

Finora “non sono arrivati sostegni adeguati” in grado di “garantire la sopravvivenza dell’impresa”. Al fine di favorire la ripartenza “è necessario prevedere dei prestiti fino a 30mila euro, con la garanzia dello Stato da restituirsi a partire dal quarto anno dall’erogazione”.

In questo senso andrebbe previsto “un contributo una tantum automatico” calcolato “percentualmente sulla base del contributo già previsto dal ‘Decreto Sostegni’, ma anche un “sostegno reale e trasversale per la ripresa e la continuità prospettica aziendale” con la previsione di “un ulteriore contributo a fondo perduto che preveda uno scostamento del fatturato e dei corrispettivo dell’anno 2020 di almeno il 30% rispetto al 2019”.

L’ammontare del contributo dovuto, andrebbe calcolato sulla base di una quota dei costi effettivamente sostenuti e, per il 2021, pari “almeno al 25% dei costi inerenti ed effettivamente sostenuti nell’esercizio 2020 da tutti i soggetti economici”. Un contributo che andrà erogato “in quote mensili di pari importo fino al termine dello stato di emergenza”. Per accedervi va prevista la sospensione della richiesta del possesso del DURC come requisito di accesso.

Vengono poi avanzate proposte in tema fiscale, come una “tax credit per i contribuenti di minori dimensioni”, ma anche una “semplificazione nella circolazione dei crediti fiscali” con la costituzione di una “vera e propria moneta fiscale”, oltre all’ampliamento della disciplina del “super bonus 110% agli immobili strumentali o utilizzati nell’esercizio dell’attività di impresa”.

Per quanto concerne il credito alle imprese, è stato proposto un “allungamento delle durate dei finanziamenti garantito dal Fondo di Garanzia per PMI fino a 15 anni”, l’Esclusione “temporanea delle misure di concessione delle nuove operazioni oggetto di negozaizazione/consolidamento garantite dal Fondo di Garanzia” e “l’estensione e l’ampliamento della portata dell’intervento” dello stesso Fondo “almeno fino al 31 dicembre 2021, così come prorogare l oratore fino alla stessa data.

Sulle riaperture, invece, chiesta la riapertura, invece, per barbieri e parrucchieri. Per bar e ristoranti, invece, in zona gialla somministrazione consentita fino alle 22.00 per la ristorazione e alle 20.00 per i bar (in entrambi i casi servizio esclusivamente al tavolo dalle 18.00), con asporto consentito fino alle 22.00 e il delivery libero. In zona arancione, invece, per entrambi somministrazione fino alle 18.00, con asporto e delibera invariato.

Per le attività presenti nel mercati, nei centri e gallerie commerciali (e altre strutture assimilabile) “nessuna preclusione nelle giornate festivi e prefestive nel rispetto dei protocolli e delle linee guida regionali”. Prevista, per il commercio ambulante in zona rossa, la sospensione dei mercati “ad eccezione delle attività dirette alla vendita di genere alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, nonché dei generi di prima necessità”.

Infine, oltre a chiedere di velocizzare la vaccinazione, Confesercenti pretende “parità di trattamento tra le attività”.

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