Cronaca

Veglia delle Palme per le vie
della città, incontrando i giovani

Una veglia delle Palme inedita, quella che è stata celebrata sabato sera, nel solco della tradizione ma anche con grandi elementi di innovazione, per rispettare le prescrizioni anti-Covid previste dalla zona rossa. Una cerimonia accuratamente raccontata sul sito della Diocesi.

Niente palazzetto dello Sport, come gli altri anni, ma un viaggio lungo le vie della città, con cui il vescovo Antonio Napolioni ha potuto incontrare i giovani cremonesi, che hanno portato le proprie testimonianze e raccontato l’esperienza di questo momento difficile.

La prima tappa è stata l’Ospedale Maggiore di Cremona, dove il vescovo ha incontrato Alice, giovane infermiera in cardiologia e mamma di due bambine piccole, per consegnarle la palma. La giovane ha parlato del suo lavoro e della vocazione quotidiana di prendersi cura degli altri

La seconda tappa è stata casa di Giacomo, un giovane musicista in procinto di sposarsi. Egli ha raccontato della sua voglia di continuare a creare, nonostante le difficoltà, e di non voler rinunciare al matrimonio con la fidanzata Francesca.

C’è stata poi una terza tappa, a casa di uno studente del liceo Vida di Cremona, Alessandro, che affronta il suo quinto anno con la didattica a distanza e che comunque non perde la speranza nel futuro.

La quarta e ultima tappa è stata poi nella sede cremonese dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove una giovane ricercatrice, Matilde, ha raccontato del lavoro e degli studi.

L’incontro del vescovo con i giovani è proseguito poi in Cattedrale. “Carissimi amici, giovani e adolescenti, giovani coppie, giovani adulti, fratelli e sorelle della nostra Chiesa” ha detto. “Siamo arrivati qui in Cattedrale dopo aver cercato lungo le strade della città e della nostra diocesi alcuni di voi, alcuni giovani, per salutarli, per consegnare la palma che anche quest’anno dobbiamo agitare per far festa al Cristo che viene, anche se non possiamo trovarci per una grande veglia in presenza come accadeva in passato”.

Grande attenzione, quest’anno, va alle persone fragili: al termine della veglia è stato chiesto un gesto caritatevole, per sostenere i loro bisogni. Quest’anno le offerte raccolte durante la Quaresima di carità andranno a sostenere due progetto diocesani: la Borsa di Sant’Omobono, fondo speciale per chi si trova oggi in difficoltà economiche, e la missione di Salvador de Bahia, dove operano i fidei donum cremonesi don Davide Ferretti e don Emilio Bellani.

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